/ Cultura e spettacoli

Cultura e spettacoli | 20 aprile 2023, 16:16

Da Canaletto a De Chirico: Venezia tra lustro e decadenza in mostra alla Fondazione Accorsi Ometto

Fino al 3 settembre l'esposizione che racconta il Settecento venziano e oltre

Piazza San Marco, M. Mareschi

Piazza San Marco, M. Mareschi

Fino al 3 settembre, la Fondazione Accorsi-Ometto rende omaggio al mito della di Venezia con una mostra, curata da Laura Facchin, Massimiliano Ferrario e Luca Mana, che intende raccontare la vita della città lagunare nell’ultimo periodo della sua fulgida storia, delineandone la società e mostrandone gli aspetti più affascinanti e curiosi.

La produzione artistica veneziana del XVIII secolo è una delle più ricche, variegate e qualificate del panorama europeo. Venezia diventa un punto di riferimento per l’Europa intera, in grado di attrarre non solo nobili aristocratici in cerca di svago, ma anche avventurieri, fuoriusciti politici e personaggi del mondo dello spettacolo bramosi di notorietà.

Il suo nome è associato al concetto di “prodotto di lusso”, tanto nei campi della pittura e della scultura quanto in quelli delle arti decorative: l’ebanisteria, i tessuti, i merletti di Burano e i vetri di Murano sono contraddistinti dall’alta qualità delle materie prime e dalla finezza della lavorazione. 

Nel 1797, in seguito agli accordi di Campoformio, si conclude la millenaria storia della Serenissima Repubblica di San Marco: Napoleone, cedendo la città e buona parte dei territori di terraferma all’Austria, ne segna la fine.

In mostra 

La mostra, suddivisa in nove aree tematiche, si sviluppa negli spazi espositivi del Museo e lungole sale dedicate alla collezione permanente. Si parte con i simboli, come il Leone di San Marco, alle numerose allegorie settecentesche, passando per i grandi maestri veneziani "itineranti" di cui fu ambasciatrice Rosalba Carriera, fino alle iconiche vedute sul Gran Canale, portate come souvenir dai frequentatori del Gran Tour, e di cui ricordiamo i capolavori di Canaletto ma anche Luca CarlevarjisMichele Marieschi. Si prosegue con le opere che rappresentano i grandi eventi di quella stagione artistica e culturale: dal celeberrimo Carnevale, all’altrettanto emozionante e sontuosa festa della Sensa (Ascensione), con il rito dello Sposalizio del Mare. E poi ancora spazio alla musica con la figura simbolo del “secolo d’oro” della musica a Venezia: Antonio Vivaldi di cui la mostra non manca di fornire testimonianza. In mostra anche le vedute di interni e una serie di elementi d’arredo che testimoniano l’eccellenza dei minusieri veneziani, in particolare nel settore del mobile laccato. Spazio anche alla raffinatezza delle ceramiche che adornavano una tavola imbandita. Geminiano Cozzi, di origini modenesi, ma naturalizzatosi veneziano, oltre che brillante imprenditore, capace di promuovere con svariati mezzi la produzione delle sue manifatture a livello internazionale. Ultime due tappe del percorso espositivo, quella dedicata alla presenza della comunità ebraica a Venezia, che risale al X secolo, e la sua inarrestabile decadenza. Quest'ultima ben traspare nelle opere di alcuni artisti della seconda metà del Settecento, dalle disincantate interpretazioni della storia contemporanea di Giandomenico Tiepolo alle vedute di Venezia, rese con una pennellata franta e brumosa, dello zio, Francesco Guardi, preludio della fine della storia millenaria della Serenissima. Il mito di Venezia, tuttavia, non verrà dimenticato e sarà perpetuato nel tempo da innumerevoli artisti: perfino da Giorgio de Chirico che, con uno stupefacente coup de théâtre, conclude la mostra.

Per info: https://www.fondazioneaccorsi-ometto.it/ 

redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium