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Economia e lavoro | 20 giugno 2023, 17:47

Educatrici escluse dal concorso del Comune, il Tar del Piemonte consentirà loro di partecipare alla prova

La soddisfazione di Cub Pubblico Impiego che ieri aveva organizzato una protesta di fronte a Palazzo Civico: "Le precarie che dovevano essere escluse, avranno la possibilità di dimostrare che avevano ragione"

foto di archivio

Educatrici escluse dal concorso del Comune, il Tar del Piemonte consentirà loro di partecipare alla prova

CUB Pubblico Impiego Torino, insieme allo Studio Legale Longhin, ha inviato nel mese di giugno una diffida al Comune di Torino per chiedere all’Amministrazione di tornare sui suoi passi, dopo aver escluso dal concorso centinaia di maestre dell’infanzia con diploma magistrale ed educatrici di asilo nido con il corso abilitante regionale.
A questa comunicazione il Comune ha risposto picche, adducendo la bontà dell’esclusione citando il nuovo contratto degli Enti Locali che prevederebbe quale titolo di accesso alla posizione di funzionario la laurea. Ma come giurisprudenza insegna, oltre a tutte le norme a salvaguardia dei titoli ante 2017, non è possibile privare di valore i titoli di studio che acquisiti in passato che sono ampiamente validi e riconosciuti.
Convinti delle nostre ragioni, abbiamo quindi depositato ieri (19-06-23) ricorso al TAR Piemonte con domanda cautelare per poter far ammettere le nostre ricorrenti alla prova selettiva del concorso che si terrà in data 29-06.
Questa mattina il Presidente della Terza Sezione del TAR Piemonte ha accolto la domanda cautelare SOSPENDENDO I PROVVEDIMENTI IMPUGNATI ED AMMETTENDO CON RISERVA LE RICORRENTI ALLA PROVA CONCORSUALE.
Le precarie che dovevano essere escluse da tutto, ora hanno la possibilità di dimostrare al Comune che le loro ragioni non erano prive di fondamento e che non hanno alcun timore di dimostrare le loro qualità professionali alla pari con gli altri candidati, visto che molte sono lavoratrici a contratto da decenni con ampia e consolidata esperienza.
Il Comune di Torino, dimostrando pervicacia nel perseguire le vie sbagliate, troverà sempre la CUB a difendere i diritti dei lavoratori, come nel 2013 per le graduatorie dei supplenti quando pretendeva di mettere i diplomati sotto i laureati benchè avessero il medesimo titolo.
Quando un sindacato è di base ed è libero nel suo agire, fa solo gli interessi della base che rappresenta, ovvero i lavoratori. 

comunicato stampa

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