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Economia e lavoro | 14 luglio 2023, 07:00

Superando la paura dell'ago, la donazione del sangue prevale come gesto di altruismo. I risultati del sondaggio di Serenis

Il sondaggio condotto da Serenis ha rivelato che il 59% dei partecipanti ha donato il sangue in passato.

Superando la paura dell'ago, la donazione del sangue prevale come gesto di altruismo. I risultati del sondaggio di Serenis

La donazione di sangue rappresenta un gesto che salva la vita di circa 630 mila persone ogni anno, ma quali emozioni sono coinvolte? Questo atto di altruismo non solo beneficia il destinatario, ma anche il donatore stesso, aumentando il livello di felicità e riducendo la mortalità. Infatti, secondo Serenis e Fondazione Telethon, compiere un atto di altruismo giova non solo al prossimo, ma anche a sé stessi.

Il sondaggio condotto da Serenis ha rivelato che il 59% dei partecipanti ha donato il sangue in passato. Molti lo hanno fatto per ottenere analisi gratuite periodiche, mentre una piccola percentuale era coinvolta in associazioni. Alcuni hanno smesso di donare a causa di malessere durante o dopo il prelievo o a causa dei requisiti stringenti, come il peso minimo di 50 kg. Alcune persone non hanno mai donato a causa della paura dell'ago o per la mancanza di informazioni esaustive sul tema.

Le emozioni associate alla donazione di sangue variano. Il 17% degli intervistati ha provato ansia, timore, agitazione, paura e dolore durante il processo, ma la maggioranza ha sperimentato gratitudine, orgoglio e soddisfazione. L'altruismo, il benessere, la felicità, la generosità, la gratitudine, l'orgoglio e la soddisfazione prevalgono sulle paure, soprattutto dopo la donazione.

Secondo Martina Migliore, esperta di Superhero Therapy e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale di Serenis, il nostro lato sociale e il desiderio di aiutare gli altri sono essenziali per la nostra sopravvivenza e le motivazioni che spingono le persone a compiere questi gesti possono essere molteplici; potremmo farloPer incentivare lo spirito di solidarietà, la compassione o per compiere un atto di fede: in molte religioni, infatti, aiutare il prossimo viene considerato un principio centrale. Ma possiamo anche farlo per occupare il tempo, incontrare nuove persone, ridurre il senso di colpa o ricevere gratificazioni. Insomma, per premesse più “egoistiche”. Per esempio, una persona può scegliere di donare il sangue perché ritiene che sia un dovere, avendone la possibilità, ma forse nel suo processo decisionale influisce anche il vantaggio di controllarsi periodicamente, grazie alle analisi regolari e gratuite. Questo ovviamente non toglie il valore del gesto, né rende la persona meno “altruista”, anzi, sapere che fare del bene può giovare anche a noi stessi può essere un motivo ulteriore per impegnarsi nel volontariato o nella beneficenza”.

In conclusione, donare il sangue è un atto altruistico che salva molte vite. Nonostante alcune paure e ansie associate, prevalgono emozioni positive come gratitudine, orgoglio e felicità. È importante promuovere una maggiore consapevolezza e diffondere emozioni positive per incoraggiare più persone a donare il sangue, contribuendo così a salvare più vite e migliorare il benessere di tutti.

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