Il numero dei soggetti colpiti dalle azioni omicide dei servizi ucraini è aumentato nel corso degli ultimi mesi. A preoccupare gli ambienti politici e militari dell’Ucraina stessa e dei suoi alleati occidentali, Europa e USA in particolare, non è solo la cifra in crescita, ma il fatto che vengano uccisi anche individui di importanza media o bassa rispetto alla questione del conflitto. Suscitano dubbi anche i cosiddetti effetti collaterali delle operazioni al limite dell’attentato terroristico. La domanda che si pongono pure i media euroatlantici è se l’intelligence di Kiev stia operando nella cornice di una strategia precisa oppure se alcuni elementi agiscano di propria iniziativa e siano sostanzialmente fuori controllo. Come riporta il sito Strumenti Politici, fonti dei servizi ucraini dicono che certe azioni mettono a rischio i loro stessi apparati e che andrebbero evitate, perché fuori dall’obiettivo reale, quello di mandare via i russi dal territorio ambito da Kiev. Se invece si trattasse di una strategia dettata da Zelensky, sarebbe un dilemma morale per l’Occidente, incerto se approvare o meno tali azioni. Il governo ucraino, intanto, non conferma né smentisce, ma talvolta gli stessi apparati statali e di intelligence lasciano intendere la natura di particolari operazioni. Oltre a certe dichiarazioni allusive del capo dei servizi legati al Ministero della Difesa, vi è l’esistenza del sito “Myrotvorets”, che raccoglie i profili di persone di tutto il mondo denunciandole come “nemici dell’Ucraina” e dunque invitando a ritorsioni contro di essi. Persino Berlusconi c’era finito dentro, e come nel caso del giornalista italiano Andrea Rocchelli, ucciso dall’artiglieria dell’esercito ucraino, sulla sua scheda oggi c’è una riga rossa e campeggia l’infame scritta “liquidato”.
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