"Lo avevamo ipotizzato. Lo avevamo segnalato. Ne eravamo quasi sicuri. E purtroppo si è avverato. Maxi ingorghi su via Tirreno", è l'amara constatazione fatta dal Siulp. "Forse sarebbe stato meglio, in questo caso, non avere ragione, ma, da mesi avevamo segnalato come il progetto di realizzare una pista ciclabile su via Tirreno, fino al confine di Grugliasco, era quanto mai inopportuno", sottolinea il sindacato di Polizia.
"Gli ingorghi verificatisi quotidianamente, dalla ripresa post-vacanze estive, delle normali attività, hanno dimostrato che, il restringimento della carreggiata, per la realizzazione della pista ciclabile, non è stata una gran bella soluzione. Una progetto di pista ciclabile che, giunto al confine territoriale della città, si interrompe improvvisamente, vanificandone anche il senso di “tutela” dei ciclisti, non appena si varca il confine sulla medesima arteria", aggiunge il Siulp.
"La stessa pista ciclabile, che passa, come già detto, di fronte agli accessi di emergenza delle volanti, da via Tirreno 333. Si è fatto inoltre, concreto il rischio di congestione del traffico nella zona (come si evince dalle foto, ndr) con le evidenti difficoltà di movimento dei mezzi di soccorso tutti, dalle già citate volanti, ai mezzi dei Vigili del Fuoco, come di quelli del soccorso sanitario", fa notare il sindacato di Polizia.
"Un disagio quotidiano e costante, per un’agevolazione che, stante la scarsa frequentazione di ciclisti, è saltuaria e ridotta. Il traffico congestionato poi, non potrà che aumentare i livelli di inquinamento e concentrazioni di micro polveri nella zona. In pieno contrasto con gli obiettivi ecologistici del sindaco di Torino e della giunta, perseguiti attraverso sempre più pressanti limitazioni al traffico, in essere e in previsione, per altre zone della città. Una vera e propria contraddizione".
"L’errore è evidente, come pare evidente, a questo punto, un immediato intervento ripartivo, perché non vorremmo avere ancora una volta ragione, nell’ipotizzare che, l’intervento di una volante, per salvare vite umane o comunque per aiutare i cittadini nel più breve tempo possibile, fosse ritardato da questo traffico impazzito nella zona", conclude il Siulp, che si domanda. "E il cittadino, nel panico e nell’esigenza, non potrà altro che domandarsi, nella trepidante attesa: “ma quando arriva questa volante?. O peggio ancora che il danno dal ritardato intervento dei mezzi di soccorso sia irreparabile".