Può una condizione di disordine acquisito della pigmentazione cutanea entrare di soppiatto nella storia dell’arte e dare una veste nuova ed inclusiva ad un dipinto? Sì, questo è l’intento del progetto “Vitiligism” di Stefano Cutrì edito dall’Officina Editoriale Morsi.
Questo giovedì Vitiligism verrà presentato alla Bocciofila Vanchiglietta Rami Secchi. A dialogare sull’incontro di questi due mondi l’autore del progetto illustrato Stefano Cutrì, Claudia Losini in arte Famosini, giornalista pubblicista e autrice del podcast Famosini nel quale intervista personaggi del panorama indie, e l’editrice Giulia Pavani.
La carenza o la totale assenza di melanina legata alla malattia della vitiligine si manifesta nella pelle di chi ne è affetto con la comparsa di macchie caratteristiche. Ne consegue che la pelle diventa più chiara, quasi bianca. Cosa succede se questa malattia colpisce i protagonisti di alcune opere d’arte? Ne viene fuori Vitiligism, un pieghevole illustrato in cui Stefano Cutrì ha fatto incontrare la vitiligine con la storia dell’arte per sensibilizzare il dibattito di condizioni estetiche, della quale non si parla mai abbastanza.
Così la contessa Emilia Sommariva Selliere, Elisabeth Louise Vigee Le Brun, Eleonora di Toledo, Davide con la testa di Golia e altri protagonisti dell’arte vengono rappresentati con i segni sulla loro pelle del vitiligine.