Il suo nome circolava già da tempo, ma l'ufficialità è arrivata solo la scorsa settimana: il nuovo direttore artistico d MiTo SettembreMusica sarà Giorgio Battistelli. Il compositore, vincitore del “Leone d'Oro” alla carriera alla Biennale Musica di Venezia nel 2022, sostituirà Nicola Campogrande al vertice della kermesse. Dell'argomento se ne è parlato durante un'apposita seduta della Commissione Cultura del Consiglio Comunale.
Il nuovo direttore artistico
Il nuovo direttore artistico raccoglierà un'eredità importante, che nell'edizione appena conclusa ha portato ad un pubblico di oltre 50mila spettatori e circa l'80% di sold out nei 70 concerti proposti: “Battistelli – ha commentato l'assessora alla cultura della Città di Torino Rosanna Purchia – ha una carriera internazionale che non ha bisogno di presentazioni. Al momento sta lavorando sottotraccia, ma presto uscirà allo scoperto: per la prima volta, possiamo dire che il programma di MiTo 2024 è praticamente chiuso e questo deve far capire il credo di tutto lo staff”.
Sicuro della scelta è anche il segretario generale di Fondazione per la Cultura Alessandro Isaia, il quale ha annunciato una succosa anteprima: “Battistelli - ha aggiunto – è letteralmente un vulcano, un po' difficile da arginare ma con cui è molto piacevole lavorare. A proposito, abbiamo il piacere di annunciare un evento che anticiperà la nuova edizione: il 26 gennaio, all'Auditorium del Lingotto, tornerà a Torino il maestro Riccardo Muti con la Chicago Symphony Orchestra; il ricavato verrà devoluto all'Istituto per la Ricerca sul Cancro di Candiolo”.
I risultati del 2023
Nell'occasione si è anche parlato dei risultati di questo 2023, valutati in termini più che positivi: “Stiamo parlando - ha proseguito Isaia – di un'edizione sorprendente sia in termini di numeri che di partecipazione attiva da parte del pubblico, facilitato dalle attività di formazione sul territorio territorio che stanno dando i loro frutti. Anche la sperimentazione dei biglietti a 1 euro per gli under 14 è stata un successo, con 1080 vendite, così come MiTo per la Città, che a livello di presenze sta eguagliando quelle del programma ufficiale con eventi non solo nelle RSA ma anche nelle scuole e in luoghi come Villa Amoretti o una centrale Iren; tornare in piazza San Carlo, infine, è stato molto significativo sotto tutti i punti di vista”.
Purchia, infine, ha ribadito l'importanza del festival per Torino: “Si tratta – ha concluso – di uno dei più grandi festival di musica classica, fiore all'occhiello del territorio riconosciuto anche a livello internazionale. La nostra intenzione è quella di difenderlo e di allargare il suo pubblico perché può arrivare a tutti, anche ai più giovani, e i tantissimi sold out fatti lo dimostrano; la sinergia con Milano, con cui lavoriamo benissimo, a questo proposito è molto importante”.