Torino rispetta i tempi del Pnrr. Se molti Comuni hanno dovuto rinunciare ad avviare una parte dei cantieri perché non riuscivano a rispettare il traguardo del 2026, il capoluogo piemontese sta rispettando il cronoprogramma. A fare il punto il sindaco Stefano Lo Russo, che insieme al Direttore del Dipartimento Fondi Europei Gianfranco Presutti ha incontrato questa mattina Cgil, Cisl e Uil.
Entro giugno al via tutti i cantieri Pnrr
"Tutte le gare di appalto - ha spiegato Presutti - sono state assegnate: tra oggi e marzo 2024, al più tardi giugno 2024, tutti i cantieri del Piano Nazionale dovranno essere aperti. Tutto il sistema è retto dalla fine degli appalti, fissato dopo 24 mesi a giugno 2026". E l'impatto del Piano Nazionale di Ripresa sul capoluogo piemontese, così come degli altri fondi nazionale, è importante: da qui ai prossimi anni arriveranno 909 milioni di euro di investimenti.
Per i rincari 20/30 mln da Roma
Tornando al Pnrr, si stima che verranno aperti circa 200 cantieri. I rincari energetici e delle materie prime hanno colpito inevitabilmente anche questo ambito, ma nessuno intervento "salterà". Gli aumenti sono stati sostenuti infatti dal Governo tramite il fondo per le opere indifferibili: da Roma, tramite quest'ultima fonte di finanziamento, arriveranno tra i 20 e i 30 milioni di euro. Il cantiere più importante è sicuramente quello del Valentino: finanziato con 166 milioni di euro del PNRR, punta al rilancio del parco, degli accessi al fiume e degli spazi di Torino Esposizioni.
Per fine 2023 completati 28 cantieri React Eu
Il via ai lavori, in quest'ultimo caso, è fissato obbligatoriamente per marzo 2024. "Entro fine 2023 - ha aggiunto Presutti - si termineranno 28 cantieri finanziati con 82 milioni di fondi React Eu". Grazie a questi stanziamenti sono stati effettuati lavori sulle ciclabili, riqualificate cinque scuole della Città Metropolitana e quattro di Torino, così come altri moltissimi interventi.
Dialogo con il ministro Fitto
"Lo stato di attuazione dei progetti - ha sottolineato il sindaco Stefano Lo Russo - è molto avanzato rispetto alle tempistiche. Siamo in linea di previsione con le scadenze". Ad inizio agosto in Città Metropolitana era stato lanciato l'allarme per la riprogrammazione dei fondi Pnrr decisa dal Governo.
Lo slittamento metteva a rischio nel capoluogo piemontese 113 milioni di euro del Piano Urbano Integrato. Soldi che servivano a finanziare la manutenzione di biblioteche, piscine, mercati, scuole e la riqualificazione di strade ed impianti sportivi. "L'interlocuzione con il ministro Fitto - ha spiegato Lo Russo - è in corso: domani è previsto un incontro sul punto". "La possibilità è che il saldo contabile rimanga invariato, cioè sia sempre la stessa cifra, ma che i soldi si spostino dal Pnrr ai fondi europei". "Vediamo come andrà l'interlocuzione, ma al momento non ci sono criticità", ha concluso.