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Attualità | 24 ottobre 2023, 12:47

"Stop alla caccia": sabato corteo a Torino. "Cirio e sua maggioranza proni al mondo venatorio"

A livello di numeri negli anni '80 in Piemonte c'erano 70mila cacciatori, oggi invece se ne contano circa 16mila. Venti le associazioni animaliste che scenderanno in piazza

tavolata di relatori contro la caccia con persone sedute davanti a cartelli e insegne

Si prepara una manifestazione a Torino contro la caccia

Sabato venti associazioni animaliste scenderanno in piazza a Torino per chiedere lo stop alla caccia in Piemonte. L'appuntamento con il corteo è fissato alle 14 in piazza Arbarello, da dove si partirà per raggiungere piazza Castello. 

Nuovo decreto 

"Nonostante la terribile siccità dello scorso anno, gli incendi, le alluvioni e i disastri ambientali, il cambiamento climatico e l'inquinamento i governi nazionali e regionali non prendono in considerazione di abolire o ridurre l'attività venatoria". Un quadro destinato ulteriormente a peggiorare dopo un recente decreto del Ministero dell'Ambiente che riguarda un piano quinquennale di controllo delle specie selvatiche senza limiti temporali, spaziali e di mezzi. 

"Ingigantite le potenzialità distruttive dei cacciatori" 

Anche la Regione Piemonte dovrà approvare e rendere operativo questo documento entro fine anno. "Secondo il decreto - spiegano - si potrà sparare in aree protette urbane perché rientrano nel piano di contenimento fauna urbana. Lupi, volpi, scoiattoli: si potrà sparare senza nessuno criterio". "Questa legge - sottolineano le realtà animaliste - ha ingigantito le potenzialità distruttive dei fucili dei cacciatori". 

Aumentate le specie cacciabili

"Alla vigilia della scorsa elezione - ha spiegato Piero Belletti, di Pro Natura - abbiamo chiesto un confronto con i candidati: Cirio all'epoca ci promise che la legislazione sulla caccia non sarebbe cambiata". "Una delle prime cose che ha fatto da Presidente - prosegue - è stata modificare in peggio la legge sulla caccia". "Le specie cacciabili - prosegue - sono aumentate: sono quasi tutti di fauna acquatica, ma sono state aggiunte anche l'allodola e la pernice bianca".

I numeri 

"La prima - prosegue Belletti - è una specie in declino in tutta Europa: la pernice bianca vive invece ad alte quota ed in ambienti ostili". "Non abbiamo mai visto una maggioranza politica, come quella di Cirio, così pronta a richiesta venatorio", chiosano le venti associazioni animaliste. 

Per inquadrare il fenomeno nel 2021 e 2022, in Piemonte, sono stati cacciati tra i 10mila e 12 mila cinghiali all'anno. "Negli anni '80 - ha concluso Roberto Piana del Pan Pronatura Animali - in Piemonte c'erano 70 mila cacciatori, oggi 16mila: sono un'assoluta minoranza". 

Cinzia Gatti

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