Sabato venti associazioni animaliste scenderanno in piazza a Torino per chiedere lo stop alla caccia in Piemonte. L'appuntamento con il corteo è fissato alle 14 in piazza Arbarello, da dove si partirà per raggiungere piazza Castello.
Nuovo decreto
"Nonostante la terribile siccità dello scorso anno, gli incendi, le alluvioni e i disastri ambientali, il cambiamento climatico e l'inquinamento i governi nazionali e regionali non prendono in considerazione di abolire o ridurre l'attività venatoria". Un quadro destinato ulteriormente a peggiorare dopo un recente decreto del Ministero dell'Ambiente che riguarda un piano quinquennale di controllo delle specie selvatiche senza limiti temporali, spaziali e di mezzi.
"Ingigantite le potenzialità distruttive dei cacciatori"
Anche la Regione Piemonte dovrà approvare e rendere operativo questo documento entro fine anno. "Secondo il decreto - spiegano - si potrà sparare in aree protette urbane perché rientrano nel piano di contenimento fauna urbana. Lupi, volpi, scoiattoli: si potrà sparare senza nessuno criterio". "Questa legge - sottolineano le realtà animaliste - ha ingigantito le potenzialità distruttive dei fucili dei cacciatori".
Aumentate le specie cacciabili
"Alla vigilia della scorsa elezione - ha spiegato Piero Belletti, di Pro Natura - abbiamo chiesto un confronto con i candidati: Cirio all'epoca ci promise che la legislazione sulla caccia non sarebbe cambiata". "Una delle prime cose che ha fatto da Presidente - prosegue - è stata modificare in peggio la legge sulla caccia". "Le specie cacciabili - prosegue - sono aumentate: sono quasi tutti di fauna acquatica, ma sono state aggiunte anche l'allodola e la pernice bianca".
I numeri
"La prima - prosegue Belletti - è una specie in declino in tutta Europa: la pernice bianca vive invece ad alte quota ed in ambienti ostili". "Non abbiamo mai visto una maggioranza politica, come quella di Cirio, così pronta a richiesta venatorio", chiosano le venti associazioni animaliste.
Per inquadrare il fenomeno nel 2021 e 2022, in Piemonte, sono stati cacciati tra i 10mila e 12 mila cinghiali all'anno. "Negli anni '80 - ha concluso Roberto Piana del Pan Pronatura Animali - in Piemonte c'erano 70 mila cacciatori, oggi 16mila: sono un'assoluta minoranza".