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Attualità | 12 novembre 2023, 07:07

Atp Finals al via: dal baby fenomeno Alcaraz al nostro Sinner, tutti a caccia del 'maestro' Djokovic

Parte oggi, con la sfida tra il tennista italiano e il greco Tsitsipas, la terza edizione torinese del grande evento tennistico. Un tempo erano i Masters: dai campioni di ieri a quelli di oggi

novak djokovic - foto di archivio

Atp Finals al via: da Alcaraz a Sinner, tutti a caccia del 'maestro' Djokovic

Ci siamo. Oggi, domenica 12 novembre, inizia la terza edizione torinese delle Atp Finals di tennis, l'appuntamento di fine stagione che vede sfidarsi gli otto migliori giocatori della classifica. Primo appuntamento clou dalle ore 14.30 con la sfida tra l'azzurro Sinner e il greco Tsitsipas.

Dopo il successo del tedesco Sasha Zverev nell'edizione del 2021, sono tutti a caccia del numero uno del mondo, il serbo Novak Djokovic, trionfatore dodici mesi fa.

Le speranze azzurre affidate a Sinner

Due anni fa era arrivato a Torino come riserva, prendendo poi il posto di Matteo Berrettini, complice l'infortunio accusato dall'azzurro nel match di apertura. Jannik Sinner stavolta arriva al Pala Alpitour come numero 4 del ranking, forte di una stagione che lo ha visto arrivare in semifinale sulla magica erba di Wimbledon e di successi in tornei di grande prestigio come Toronto, Pechino e Vienna. 

Mai un italiano è andato oltre la fase a gironi, Sinner può essere il primo capace di infrangere questo tabù: averlo sabato prossimo in campo per una delle due semifinali incendierebbe di entusiasmo il Pala Alpitour e l'intero ambiente.

Gli otto protagonisti

Si annuncia una edizione incerta e ricca di grandi nomi come non mai: oltre a Sinner e a Djokovic, tutti gli occhi saranno puntati sul baby fenomeno spagnolo Carlos Alcaraz, l'erede designato di Nadal, al debutto a Torino dopo che un brutto infortunio lo aveva costretto a saltare l'appuntamento nel 2022 con le Finals. Poi, in rigoroso ordine di classifica mondiale, ecco i russi Medvedev Rublev, il greco Tsitsipas, il tedesco Zverev e il danese Rune

Sarà un’edizione ricchissima anche per quanto riguarda il montepremi: 15 milioni di dollari complessivi. Il premio massimo per un singolo giocatore è di 4.801.500 dollari, traguardo raggiungibile dal campione in caso di vittoria del torneo senza perdere nemmeno un match. Ovviamente, poi, le Finals assegnano anche punti per il ranking Atp, 1500 andranno al vincitore.

Mezzo secolo di storie e di campioni

Il torneo venne disputato per la prima volta nel 1970 a Tokyo e fino al 1989 prese il nome di Masters. Nell'edizione inaugurale ad imporsi fu lo statunitense Stan Smith, nome poco noto al grande pubblico, ma già dall'anno seguente, con l'appuntamento che si trasferì a Parigi, l'albo d'oro si arricchì di un nome d'eccellenza come quello di Ilie Nastase. Il romeno, genio e sregolatezza, tennista d'attacco dalla classe purissima, vincitore di diverse prove del Grande Slam, dominò per un quinquennio, con la sola eccezione del 1974, quando ad imporsi fu il  'maratoneta' argentino Guillermo Vilas.

Gli anni d'oro al Madison di New York

Dal 1978 al 1989 i Masters diventano un appuntamento di grandissimo fascino perché si trasferiscono a New York, ina una location di grandissimo fascino come il Madison Square Garden e sono anche gli anni di vincitori che hanno scritto la storia tennis, i cui nomi sono noti anche ai ragazzi di oggi: Jimmy Connors, Biorn Borg, Ivan Lendl e John McEnroe, giocatori che hanno vinto di tutto e di più, dando vita a duelli epici e a rivalità passate alla storia, soprattutto quella tra il regolarista scandinavo Borg e l'istrionico talento americano McEnroe, per arrivare a fine anni Ottanta al duello tra il tedesco Boris Becker e lo svedese Stefan Edberg.

Poche le soddisfazioni per i colori azzurri, nonostante nella seconda metà degli anni Ottanta l'Italia abbia schierato prima Adriano Panatta e poi Corrado Barazzutti, nei loro momenti migliori della carriera. Nessuno dei due riuscirà mai a vincere un solo incontro, relegati al ruolo di convitati in un consesso dove a dominare sono altri.

Dal 1990 ATP Tour World Championship

Dal 1990 al 1999 il torneo cambia nome e diventa Atp Tour World Championship e per sei edizioni si disputa a Francoforte, in Germania, vista la popolarità che il tennis ha acquisito nel paese grazie alle imprese di Becker (e di Steffy Graf nel femminile); nel decennio a dominare la scena, con cinque successi, è l'americano Pete Sampras, soprannominato 'Pistol Pete' per la potenza esplosiva del suo servizio e l'impareggiabile capacità di giocare a rete. 

Da Federer a Djokovic

Dal 2000, con l'inizio del terzo millennio, il torneo cambia ancora denominazione e diventa Tennis Masters Cup, conservandola fino al 2009, anno in cui è stata modificata in Atp World Tour Finals (e del trasferimento di sede a Londra). Dal 2003 il 'maestro' in sei occasioni è Roger Federer, lo svizzero campione di stile e di eleganza, a detta degli esperti forse il più forte tennista di tutti i tempi, per la completezza del suo repertorio. La sua ultima vittoria arriva nel 2011, dall'anno dopo a dominare la scena è Novak Djokovic, il serbo poliglotta capace di vincere con la stessa facilità sull'erba come sulla terra rossa o sul cemento, nei tornei all'aperto e in quelli indoor.

Gli ultimi anni a Torino

Dal 2017 vige la corrente denominazione di Atp Finals e dal 2021 Torino ne è diventata la casa. Sperando di esserlo fino al 2030, visto che l'obiettivo è riuscire ad ottenere altri 5 anni, oltre a quelli già previsti dal contratto in essere. Dopo i successi di Zverev e Djokovic, da oggi parte una nuova corsa per incoronare il maestro del tennis.

Massimo De Marzi

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