CISL FP di Torino e Cisl Medici di Torino contrari all’operazione di scorporo dell’Ospedale Infantile Regina Margherita dalla AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.
Per i due sindacati infatti l’operazione appare, così come descritta negli atti della Regione Piemonte, "priva di sufficienti presupposti che ne garantiscano la fattibilità e la sostenibilità a più livelli: clinico assistenziale, organizzativo, del personale coinvolto".
Per questo hanno inviato una lettera indirizzata al presidente Alberto Cirio, all'assessore Luigi Icardi e al direttore AOU Città della Salute e della Scienza, Giovanni La Valle, in cui elencano nello specifico le ragioni del loro "no" allo scorporo.
"Sul piano assistenziale - si legge nella lettera- in quanto il progetto prevede la distruzione del binomio Ostetricianeonatologia: infatti è previsto l’inserimento della Neonatologia nel nascente nuovo Presidio indipendente, lasciando l’area Ostetrica all’interno dell’Ospedale Sant’Anna, secondo un modello superato e in discontinuità con il cammino tracciato in questi anni. L'organizzazione attuale, che in primis tutela e coinvolge attivamente la nuova famiglia, verrà smantellata con lo scorporo della Neonatologia dal Sant’Anna a favore dell’inserimento dell’Ospedale Infantile con un conseguente aumento del rischio clinico per la madre e il neonato e diminuzione della qualità delle cure che fino ad oggi è stata erogata nell’area Ostetrico-Neonatologica".
"Sempre a livello clinico assistenziale non è stata presa in considerazione l’importanza dei percorsi di transizione dall’assistenza pediatrica a quella dell’adulto sviluppatisi negli ultimi anni tra il Regina Margherita e gli altri presidi dell’Città della Salute, in particolare il presidio Molinette, esperienze di grande valore che dovrebbero essere ulteriormente valorizzate e istituzionalizzate e che rischiano di disperdersi. Così come, dal punto di vista clinico-organizzativo in questi anni si sono create delle “sinergie” tra l’Ospedale Infantile Regina Margherita e gli altri tre Presidi Ospedalieri della Città della Salute e della Scienza di Torino; sinergie necessarie per l’attività di cura dei bambini in quanto l’Ospedale Pediatrico non dispone di molti servizi e strutture".
"Sul piano organizzativo, in quanto il Regina Margherita non è autosufficiente anche per molte strutture amministrative e tecniche, quali: Ingegneria clinica, Ufficio tecnico, Servizio Prevenzione Protezione, Gestione patrimonio, Ufficio legale, Servizio Informatico Centralizzato, Centrale di sterilizzazione, Mensa, Centrale Termica e non ultimo l’Ufficio del Personale".
"Per quanto riguarda il Personale, non vi è stato il minimo confronto con le organizzazioni sindacali di categoria, nonostante le numerose sollecitazioni, relativamente al destino del Personale e le modalità di transizione tra l’attuale e il nuovo assetto".
"Dal punto di vista generale il modello delineato si limita allo scorporo del Regina Margherita dalla AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, trasformandolo in Azienda autonoma senza minimamente prendere in considerazione il destino dell’assistenza pediatrica territoriale, creando un modello fortemente ospedale.-centrico ma senza sviluppare progettualità né tantomeno assumerne impegni su come integrare la nuova azienda e la Scuola di Specializzazione in Pediatria, che nel Regina Margherita ha sede, con il fabbisogno di pediatri di libera scelta e in generale con l’assistenza pediatrica territoriale".
"Inoltre, traspaiono gli enormi costi dell’iniziativa. Se consideriamo le molteplici convenzioni che dovranno essere attivate per garantire cure e servizi il bilancio diventerà pesante per le casse della Regione e conseguentemente per i Piemontesi, soldi che potrebbero essere investiti in maggiori servizi per tutti i cittadini, in particolare per donne, bambini e fragili".
"A quanto risulta c’è consapevolezza del fatto che la nuova azienda non presenta le condizioni per una autosufficienza totale, infatti, risulterebbe che nel progetto di scorporo vi sia una ipotesi di “outsourcing” di specifiche attività con ricorso ad atti di convenzionamento: va esplicitato se al termine “outsourcing” si attribuisce il significato letterale di affido di funzioni in appalto esterno o se si intenda semplicemente fare ricorso a convenzioni tra istituzioni pubbliche già esistenti"
Per queste ragioni, entrambi i sindacati hanno chiesto un incontro urgente con Regione e AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.