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Cronaca | 23 marzo 2024, 14:33

Ritenuto posseduto dal demonio, soffocato durante un rito di esorcismo a Salassa: fermati tre famigliari [VIDEO]

Si tratta dell’ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. Quest'ultimo figura di riferimento della comunità islamica in quanto Imam di Cuorgnè. Tratti in arresto, domiciliari per la moglie. La morte del 43enne si pensava fosse inizialmente legata a un'overdose

Ritenuto posseduto dal demonio, soffocato durante un rito di esorcismo a Salassa: fermati tre famigliari [VIDEO]

Era stato rinvenuto privo di vita all’interno di un’abitazione al civico 20 di via Cavour a Salassa, comune del Canavese, lo scorso 10 febbraio, dopo un intervento dei carabinieri di Cuorgnè. Tutta faceva presupporre che il 43enne, nordafricano, fosse morto a seguito di un’overdose di droga. 

Ma gli accertamenti autoptici hanno fatto venire a galla una verità molto diversa. L’uomo è morto a causa di soffocamento. Le prime verifiche svolte dai Carabinieri hanno permesso di accertare come nel mese di gennaio la vittima fosse già stata sottoposta ad almeno due sedute di esorcismo con rito islamico, poiché ritenuto dai propri famigliari "posseduto dai demoni".

Gli stessi accertamenti hanno confutato le dichiarazioni iniziali rese dai sospettati, che hanno cercato di sviare le indagini.

Dopo aver stabilito la cause della morte, i successivi approfondimenti, eseguiti con il supporto del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Ivrea, hanno fatto chiarezza sui retroscena che hanno coinvolto l’ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. 

Quest’ultimo figura di riferimento della comunità islamica, in quanto Imam di Cuorgnè. Sarebbe stato lui a guidare i rituali che, almeno in un occasione, hanno costretto la vittima a dover ricorrere a cure ospedaliere per le lesioni subite. 

Nella volontà di voler esorcizzare il male del 43enne, si era nuovamente proceduto a svolgere il rito che, questa volta portato all’estremo, avrebbe causato la morte per mano dei suoi stessi parenti.  

Ora tutti sottoposti a fermo di indiziato di delitto perché ritenute responsabili di omicidio. 

L’Imam insieme al fratello della vittima sono stati arrestati e tradotti in carcere, mentre per l’ex moglie si è proceduto con la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Redazione

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