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Cultura e spettacoli | 06 maggio 2024, 19:07

Da van Dyck a Rembrandt: 180 opere della Collezione del Principe Eugenio esposte in Galleria Sabauda

Da sabato 11 maggio i Musei Reali aprono il nuovo allestimento permanente

Da van Dyck a Rembrandt: 180 opere della Collezione del Principe Eugenio esposte in Galleria Sabauda

Da sabato 11 maggio i Musei Reali aprono al pubblico la riallestita Collezione del Principe Eugenio al secondo piano della Galleria Sabauda.

Stratega geniale e comandante in capo dell’esercito asburgico, che fermò l’avanzata dei Turchi in Europa, Eugenio fu uno dei protagonisti delle vicende europee a cavallo tra il Seicento e il Settecento.

Oltre ai capolavori della sua Collezione, nel secondo piano della Galleria, trovano nuovo posto opere dei maestri primitivi nordici, raccolte di pittura fiamminga e olandese del Seicento provenienti dagli acquisti effettuati a più riprese dai Savoia tra il XVII e il XIX secolo, e le scuole italiane del Seicento, con un affondo su alcune opere eseguite da pittrici tra Cinquecento e Seicento.

Un riallestimento corposo che presenta oltre 180 opere, alcune delle quali conservate per anni nelle collezioni di riserva, esposte in dieci sale.

Si inizia con due sale dedicate alla pittura fiamminga primitiva del XV e XVI secolo che comprende la celebre tavoletta di straordinaria qualità di Jan van Eyck con Le stigmate di san Francesco, ma anche i due pannelli di Rogier van der Weyden con Un devoto in orazione e La Visitazione e la magnifica tavola di Hans Memling con Scene della passione di Cristo La prima parte del corridoio centrale è riservata al nucleo di nature morte italiane e fiamminghe del Seicento e del Settecento. Lo spazio introduce alle sale dedicate alla collezione del principe Eugenio. Collezione che può vantare una magnifica selezione di opere dei più autorevoli maestri del classicismo seicentesco come Nicolas Poussin, Guido Reni e Francesco Albani, un incredibile nucleo di pittura fiamminga e olandese rappresentato da capolavori di Antoon van Dyck e da scene di genere, paesaggi, nature morte e soggetti sacri e mitologici di Jan Brueghel il Vecchio, Paul Bril, Gerrit Dou, Jan Griffier, Paulus Potter e David Teniers.

Tra le opere più significative esposte  Santa Margherita di Nicolas Poussin, il San Girolamo assegnato a Guido Reni, la Madonna col Bambino ritenuta di Van Dyck e oggi attribuita a un suo collaboratore, Amarilli e Mirtillo di Antoon van Dyck. Gran parte delle collezioni fiamminghe e olandesi seicentesche del principe Eugenio erano conservate nel gabinetto dei dipinti del Belvedere Superiore di Vienna, presente in Galleria Sabauda La ragazza alla finestra di Gerrit Dou, nella quale, oltre alla stupefacente capacità tecnica nel cogliere la realtà, si può leggere il sottile gioco tra sensualità e innocenza, cui rimandano i particolari della scena.


Il nuovo allestimento del secondo piano della Pinacoteca prosegue con altre opere acquistate da Carlo Emanuele III nel 1737, quando ormai erano ben avviate le trattative per l’acquisto della collezione del principe Eugenio. Si tratta della raccolta personale di Giovanni Battista Bodisson. 

 

Un’altra sala testimonia il grande interesse per la pittura olandese e fiamminga dimostrata dai Savoia dal Seicento all’Ottocento: protagonista di questa sezione è il Vecchio dormiente di Rembrandt van Rijn, straordinario capolavoro giovanile del maestro acquistato nel 1866, uno dei rari dipinti autografi del pittore olandese presenti nei musei pubblici italiani.

 

Il percorso prosegue con le opere appartenenti a scuole italiane del Seicento. Gli straordinari esiti del Barocco genovese sono documentati dall’opulenta cromia del Baccanale di Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto e dai ritratti di Bernardo Strozzi e Jan Roos. Testimonianza della pittura bolognese di tardo Seicento è la tela acquistata dal Ministero della Cultura nel 2022 per le collezioni dei Musei Reali, esposta per la prima volta, raffigurante Bacco e Arianna di Giovanni Antonio Burrini

 

La sala successiva è dedicata alla cultura artistica del ducato sabaudo, segnata nel Seicento da un importante rinnovamento illustrato dalle opere di alcuni dei maggiori protagonisti della scena artistica piemontese: Francesco CairoCharles Dauphin Jan MielDaniel SeiterAndrea Pozzo

 

Come nel percorso dedicato alle raccolte settecentesche che precede la Collezione Gualino, anche la sala conclusiva del nuovo allestimento è dedicata alla pittura al femminile tra Cinquecento e Seicento. Si trovano quindi opere di Sofonisba Anguissola, Giovanna Garzoni, Fede GaliziaOrsola Maddalena Caccia. 


Per info:  https://museireali.beniculturali.it

Chiara Gallo

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