Sul fronte dello smog nessuna delle maggiori città italiane ha assistito lo scorso anno ad una crescita dei valori di Biossido di Azoto (NO2), si è registrato un decremento delle concentrazioni del particolato Pm10, mentre per Messina, Palermo e Firenze il 2023 è stato un anno in modesta risalita. Sono i risultati del Rapporto 'MobilitAria 2024', realizzato da Kyoto Club e dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr, che analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2023 nelle 14 città metropolitane italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.
A Torino diminuisce il biossido di azoto
Più nel dettaglio, per quanto riguarda l’NO2, inquinante generato dai processi di combustione - si legge nel rapporto - la maggior parte delle città esaminate ha registrato, seppur di pochi punti percentuale, una riduzione delle concentrazioni medie (Roma e Catania -3%, Torino -8%, Firenze -12%, Milano -8%, Genova -13%, Napoli -3%, Venezia e Messina -4%, Palermo -6%) mentre restano invariate quelle di Cagliari, Bologna e Bari.
Troppi gli sforamenti dei livelli delle polveri sottili
Per le città di Roma (-4%), Torino (-12%), Milano (-20%), Genova (-5%), Bari (-4%), Bologna (-16%), Cagliari (-4%), Napoli (-4%), si è registrato un decremento delle concentrazioni del Pm10, mentre per Messina (10%), Palermo (4%) e Firenze (4%) il 2023 è stato un anno in modesta risalita, restano stabili Venezia e Catania. Nonostante la generale tendenza in discesa delle concentrazioni, per Torino, Milano, Cagliari, Napoli e Venezia si rilevano numerosi episodi di superamento del limite annuale.
Forte riduzione di concentrazione di Pm2,5
Le concentrazioni di Pm2,5 non indicano criticità per nessuna delle città analizzate. Da segnalare il -23% di Torino, il -19% di Bologna e il -17% di Milano nei valori medi. Una indicazione di forte riduzione dei valori.