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Politica | 15 luglio 2024, 19:33

La Sala Rossa chiede che il Sant'Anna resti parte integrante di Città della Salute

Approvata anche una mozione che chiede di aumentare l’attenzione nei confronti dei minori stranieri non accompagnati

Una immagine di repertorio della Sala Rossa

Una immagine di repertorio della Sala Rossa

La Sala Rossa invita l’amministrazione comunale a farsi parte attiva presso la Regione Piemonte affinché l’ospedale ostetrico ginecologico Sant’Anna resti parte integrante di Città della Salute. La mozione di maggioranza approvata oggi pomeriggio sottoscritta da Conticelli (Pd) e da consiglieri di maggioranza evidenzia l’importanza di valorizzare la salute di genere nel suo insieme e che ogni ulteriore valutazione avvenga quando la progettualità Parco della Salute, della Ricerca e dell’Innovazione sarà meglio definita rispetto al progetto e ai temi di realizzazione. L'atto è stato approvato con diciotto voti favorevoli da Partito Democratico - Misto di maggioranza - Torino Domani - Sinistra Ecologista; otto contrari dei gruppi Torino Bellissima - Lega - Misto di minoranza - +Europa e Radicali italiani; tre astenuti da Moderati e Garcea di Forza Italia

Con discussione congiunta è stato approvato un secondo atto presentato da Garione (Moderati) - prima firmataria - e Viale (+Europa e Radicali italiani) che invita l’esecutivo di Palazzo civico a farsi parte attiva con la Regione Piemonte perché valuti gli eventuali vantaggi della creazione di uno specifico polo di eccellenza materno infantile con la creazione di una struttura che includa all’interno della nuova azienda ospedaliera “Ospedale infantile Regina Margherita’ parte dell’ostetricia del Sant’Anna e a favorire la sua trasformazione in Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico (Irccs). L'atto è stato approvato con 13 voti favorevoli dei gruppi di Torino Bellissima - Misto di maggioranza - Lega - Torino Domani - Moderati - Garcea di Forza Italia - Misto di minoranza - +Europa e Radicali Italiani; sedici astenuti da Partito Democratico e Sinistra Ecologista. 

Con i presentatori degli atti Garione e Conticelli al dibattito sono intervenuti Abbruzzese - Apollonio – Viale – Tuttolomondo – Ravinale – Garione – De Benedictis – Camarda – Scanderebech – Ciampolini – Diena – Greco – Fissolo – Ricca - l'assessore Rosatelli.

Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, un ordine del giorno che chiede alla nostra Amministrazione di aumentare l’attenzione nei confronti della situazione dei minori stranieri non accompagnati che arrivano nel nostro Paese.

In particolare, il documento presentato da Amalia Santiangeli, impegna Sindaco e Giunta ad invitare il Parlamento a rivedere le norme sull’immigrazione in merito a due punti particolari. Il primo punto riguarda l’accoglienza e contesta la possibilità che, in caso di momentanea indisponibilità di strutture temporanee, il prefetto possa disporre il provvisorio inserimento del minore, per un periodo comunque non superiore a novanta giorni, nella specifica sezione di una struttura diversa da quella riservata ai minori.

Su questo punto, la consigliera del PD fa esplicito riferimento alla relazione dell'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Carla Garlatti, dove viene evidenziata l’importanza di ospitare i minori in centri educativi dedicati esclusivamente a loro, separati dagli adulti nell’accoglienza, per evitare una pericolosa “contaminazione” che potrebbe portare i minori ad acquisire informazioni e modalità operative non adatte alla loro età.

Il secondo punto è invece riferito alla necessità di riconoscere l’età precisa del minore in arrivo. Un onere, quello della prova dell’età, che la consigliera chiede non venga mai, in alcun modo, fatto ricadere sul minore stesso.

Giova infine ricordare che, al 30 giugno 2023, risultano presenti in Italia 20.926 minori stranieri non accompagnati provenienti, principalmente da: Egitto (5.341), Ucraina (4.512), Tunisia (1.781), Guinea (1.174) e Albania (1.137). Per loro è previsto un permesso di soggiorno della durata massima di un anno con la conversione possibile dopo l’accertamento dell’effettiva sussistenza dei presupposti e dei requisiti previsti dalla normativa vigente.

Il Piemonte al 30 giugno 2023 ha accolto 856 minori.

comunicato stampa

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