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Eventi | 29 luglio 2024, 08:49

Opera Viva. Il manifesto. Stasera appuntamento in piazza Bottesini con Roach Road Fest

Monica Podda e Stefano Budicin i protagonisti del 4° evento

Monica Podda e Stefano Budicin i protagonisti del 4° evento

Monica Podda e Stefano Budicin i protagonisti del 4° evento

“Non è detto che un’immagine sia solo quel che è espresso in superficie”. Questa riflessione ha ispirato Alessandro Bulgini per il tema della 10° edizione di Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto, quest’anno dedicato al camouflage. Mese dopo mese, uno spazio pubblico comunale diventa un’opera d’arte urbana: il manifesto di 6x3 metri in Piazza Bottesini, Barriera di Milano trasforma i passanti in osservatori e interpreti di un’altra dimensione, aprendo un varco che mette in dialogo il centro e l’altrove, visibile e invisibile, sommerso ed emerso, detto e non detto.

Monica Podda e Stefano Budicin con il loro Roach Road Fest sono i protagonisti del quarto camouflage. L'appuntamento con loro è fissato questa sera alle 18.30. Quando una band o il nostro cantante preferito comunica i suoi prossimi concerti, inizia la frenesia per comprare il biglietto, accaparrarsi il posto migliore, evitare il rischio sold out.

Ma se il cartellone pubblicitario che annuncia le date nascondesse, invece, tutt’altra musica? Si avrebbe lo stesso atteggiamento rispetto a quanto accade nel mondo, alle guerre, alla violazione dei diritti umani o alla crisi climatica?

Il duo creativo ha deciso di declinare in chiave bellica il tema del camouflage, e avvalendosi dell’artificio letterario dello straniamento, le guerre diventano le pop star della line-up di un festival musicale itinerante, in un futuro non troppo distopico. La data scelta non è casuale: il 25 aprile è la festa della liberazione dai fascismi, dai regimi totalitari e simbolo identitario di resistenza. La resistenza si ritrova anche nel logo che rappresenta il Roach World Fest, una blatta, insetto che ripugna e disgusta e allo stesso tempo la specie che per antonomasia sopravvive a qualsiasi catastrofe, sia umana sia naturale. Giocando infatti sulla sottile vicinanza fonetica Roach/Rock, il naming prende spunto dal termine inglese “Cockroach”, ovvero scarafaggio.

Il sottotitolo alla prima edizione, che sarà all’Arena “Parco Uomo” del nostro Belpaese, è una celebre e macabra affermazione attribuita a Stalin, che vuole che “un morto sia una tragedia ma un milione di morti una statistica”. Cinque palchi, venti band e l’imbarazzo della scelta. C’è il conflitto russo-ucraino, il genocidio palestinese, il divorzio dei Ferragnez e nomi che si potrebbero paragonare a quegli artisti emergenti di cui si sente spesso parlare ma che non hanno – o meritano – la stessa copertura mediatica dei “main stage”. Saliranno sul palco la guerra in Afghanistan, alcuni tra i migliori stati totalitari come Cuba e Corea del Nord. E ad aprire ogni evento ci sarà il monito cristiano di fermare gli orrori del mondo con un’omelia di Papa Francesco.

comunicato stampa

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