"Quella di Lo Russo, che quantomeno sfrutta il ‘fattore campo’ della Festa dell’Unità per sbottonarsi, più che un’intervista è un’autodenuncia politica: sembra quasi che a parlare abbia mandato l’avatar di se stesso, caduto per caso a Torino da un mondo parallelo”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“Su Stellantis – continua la Ambrogio – è lapalissiano come ideazione e ingegnerizzazione produttiva abbiano un peso ben diverso rispetto alla mera produzione: è però altrettanto palese come tale processo sia avvenuto nel momento stesso della fusione - per incorporazione dei francesi – tra Fca e Peugeot, proprio mentre il Pd e i sindacati stappavano bottiglie di champagne per l’accordo, facendosene gran vanto. Noi, Giorgia Meloni in testa, gli unici a lanciare un grido d’allarme in ottica di interesse nazionale e governance. Non solo: se si parla di investimenti nazionali a sostegno della filiera dell’automotive, giova ricordare come tra 1975 e 2012 lo Stato italiano abbia messo sul piatto ben 220 miliardi di euro. Una dinamica non più replicabile, anche a fronte dei risultati ottenuti: con i soldi pubblici, infatti, si è favorito una sorta di ricatto sociale che va spezzato. Non è pensabile che si vada avanti a colpi di ‘o investimenti pubblici o cassa integrazione', fare gli imprenditori è altro. In ultimo, sul tema, strabuzzo gli occhi nel leggere che i padri politici dell’apertura incondizionata a capitali e investimenti stranieri ora mostrino perplessità sull’eventuale sbarco di produttori cinesi: siamo dinanzi a un cortocircuito politico su cui il Pd e Lo Russo dovrebbero far pace con se stessi”.
“Sugli altri temi – termina la Ambrogio – sarebbero tante le cose da ricordare al primo cittadino: dal fatto che Gtt sia una partecipata al 100% da FCT Holding del Comune di Torino e, di fatto, sua diretta emanazione operativa, al caos appalto in tema di sfalci, passando per la continua sottovalutazione del problema sicurezza. Meno male che al Sindaco rimane lo Ius Scholae per fare un po’ di fumo e confondere i cittadini”.
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