Sulla situazione del carcere di Torino e la condizione in cui si trovano i detenuti scendono in campo anche il sindaco e il governatore. Stefano Lo Russo e Alberto Cirio andranno a visitare le Vallette: lo ha annunciato oggi proprio il presidente Cirio, in occasione della cerimonia dell'intitolazione della passeggiata di corso Siccardi a Marco Pannella. D'altra parte, quella dei diritti dei detenuti, è sempre stata una delle tante battaglie che Pannella aveva a cuore. Un gesto che sarà fatto perché "La dignità umana non ha colore politico e tutti e sempre dobbiamo rispettare la dignità umana".
Intanto, con l'evento di questa mattina, il suo ricordo si è unito definitivamente alla città di Torino e sarà ricordato nelle sue strade: l'omaggio all'indimenticato leader radicale, protagonista della vita politica e civile del paese con le sue battaglie per i diritti e non solo, è stato voluto dal Consiglio Comunale. Il percorso, situato al centro di corso Siccardi dove un tempo si trovavano le bancarelle dei fumetti, è stato decorato con una targa dove, accanto al nome, appare la scritta "Leader radicale nonviolento".
Decenni di storia
Quella di Pannella è una figura peculiare e trasversale in grado di attraversare decenni della storia italiana ottenendo rispetto e ammirazione da più parti, anche a livello internazionale. Una storia che si è legata anche a quella di Torino grazie all'attivismo personale e collettivo dei radicali: "Non parliamo - ha sottolineato il presidente della sezione torinese dell'associazione Pannella, Sergio Rovasio - solo di un leader politico, ma anche di una persona instancabile con una visione unica in grado di unire libertà e giustizia e una capacità di ascolto che andava oltre le ideologie: le sue battaglie hanno cambiato in meglio l'Italia attraverso azioni concrete, fino all'estremo ma in modo non violento. In suo onore chiederemo di allestire uno speaker come a Londra per far sì che tutti possano dire la loro".
Divorzio, aborto, detenuti, tossicodipendenti
Tra le tante battaglie portate avanti ricordiamo quella per il divorzio, l'aborto, per la dignità delle persone detenute e tossicodipendenti. Battaglie spesso (ma non sempre) condivise con un altro grande protagonista come don Luigi Ciotti: "A farci incontrare - ha ricordato il fondatore del Gruppo Abele e di Libera - è stata la nostra grande passione civile, la capacità di dialogo, la dialettica non violenta, il rispetto e la grande carica umana in grado di mettere al centro le persone. Nelle sue battaglie non voleva vincere ma convincere, trasformando il suo corpo in campo di battaglia: ricordo ancora il suo sostegno nella nostra mobilitazione sul tema delle dipendenze con l'obiettivo di garantire prevenzione e cura, che oggi invece di progredire stanno diminuendo. La stessa cosa vale per il tema del carcere: è importante, a proposito, richiamare lo stato al rispetto della Costituzione, che promuove il valore rieducativo e non degradante della pena".
Pacifico, ma efficace
I sentimenti appena descritti sono stati condivisi anche dai rappresentanti delle istituzioni, nonostante i differenti colori politici: "Con i suoi modi pacifici, ma efficaci - ha dichiarato la vice-sindaca di Torino, Michela Favaro - ha portato fuori dalle aule istituzionali temi come il divorzio, l'aborto, l'obiezione di coscienza, i diritti per i malati terminali e molto altro. Dobbiamo prendere esempio da queste grandi personalità per il futuro e affrontare battaglie incompiute come quelle per l'emergenza carceri, lo ius scholae e i figli delle coppie omogenitoriali".
Presente anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha raccontato un aneddoto personale e fatto un annuncio: "Omaggiamo - ha commentato - e rispettiamo una figura straordinaria: nel '96 ho avuto modo di incontrarlo e sono stato catturato dal suo fascino anche se su alcune cose la pensavamo diversamente. Ho sempre apprezzato il suo europeismo e, in particolare, la lotta che ha portato il continente a essere l'unico senza la pena di morte. Molto presto, inoltre, insieme al sindaco Lo Russo visiteremo il carcere per affrontare la situazione".