Sono circa trecento i manifestanti che si sono ritrovati questa mattina davanti alla vecchia Porta Susa. In programma, infatti, un'altra giornata di protesta nelle strade di Torino. Un gruppo di Pro Pal si è ritrovato in piazza XVIII Dicembre, mentre un altro gruppo si è unito arrivando dall'Università.
Massima l'allerta delle forze dell'ordine dopo i disordini delle scorse settimane seguiti allo sciopero dei sindacati e, prima ancora, alla manifestazione che aveva devastato un fast food di fronte a Palazzo Nuovo.
Tante le bandiere della Palestina, due gli striscioni che aprono il corteo: "Boicottiamo la guerra: scuole e università con i popoli il rivolta" quello principale, mentre al microfono vengono scanditi slogan per la Palestina libera 'dal fiume al mare'".
ore 10.20 - Il corteo è partito percorrendo corso Bolzano e passando accanto alla stazione di Porta Susa. Tanti gli slogan contro Israele inneggiando al boicottaggio contro i produttori di armi e le aziende considerate conniventi. Il corteo ha poi svoltato verso coeso Inghilterra, direzione Grattacielo di Intesa Sanpaolo.
ore 10.33 - Il Grattacielo di Intesa è stato superato senza danni. Il corteo ora piega in corso Vittorio Emanuele. Al megafono lamentele e proteste anche contro gli accorpamenti di istituti scolastici, soprattutto in provincia. "Sarà un inverno caldo: ci organizzeremo in occupazioni, confronti e dibattiti", scandiscono al megafono.
ore 10.50: Deviazione improvvisa e lancio di uova davanti all'ufficio scolastico regionale. Partiti anche cori contro il ministro Valditara, il cui fantoccio era già stato bruciato in una manifestazione di qualche settimana fa. Il corteo è poi tornato indietro, riprendendo corso Re Umberto.
ore 10.58: Il corteo ha svoltato in corso Stati Uniti allontanandosi dal centro e puntando verso le Ogr. Proprio lì questa mattina si tiene l'evento per i tre anni di Bilancio del sindaco.
ore 11.02: Svolta improvvisa ancora una volta per raggiungere l'Unione Industriali attraversando corso Galileo Ferraris.
ore 11.09: Il corteo riprende corso Stati Uniti e si dirige verso le Ogr. Molte le camionette che anticipano i ragazzi a piedi per schierarsi a difesa delle ex Officine Grandi riparazioni.
ore 11.15: La polizia ha cercato di deviare il corteo lungo corso Duca degli Abruzzi, in direzione Politecnico. Ma i manifestanti si sono infilati tra le camionette e sono scattati verso le Ogr.
ore 11.18: Ancora un faccia a faccia tra manifestanti e forze dell'ordine davanti alle Ogr. Fumogeni e bandiere di fronte a decine di agenti schierati in assetto antisommossa.
ore 11.21: Il vero obiettivo, però, non è il sindaco Lo Russo che si trova all'interno della struttura per fare il bilancio di metà mandato. Cori e slogan sono indirizzati verso Leonardo, che ha una presenza all'interno di Ogr Tech. "Vogliamo questa azienda al di fuori dell'Università e del Politecnico, perché costruiscono le armi e i droni che vengono usati in guerra".
ore 11.34: Nuove tensioni in corso Castelfidardo. I manifestanti si sono scagliati contro le entrate del Politecnico. Sul posto decine di camionette della Polizia.
ore 11.37: Una persona è stata fermata di fronte agli ingressi del Politecnico mentre la folla inneggia contro la Polizia. Parole grosse e minacce, qualche pigna lanciata contro gli agenti e una tensione che sale.
ore 11.48: Nuovo tentativo di entrare nel Politecnico. La Polizia si pone a difesa degli ingressi. Volano ancora pietre e insulti da parte dei partecipanti al corteo.
ore 11.59: Altra deviazione del corteo che, allontanandosi dal Politecnico, è riuscito a introdursi dentro gli spazi di i3p, acceleratore del Politecnico dove sono incubate le start up.
ore 12.21: Ancora una tappa davanti agli uffici di Avio Aero, sempre all'interno dell'incubatore del Politecnico. Fumogeni e proteste, anche se l'atmosfera appare meno tesa di pochi minuti fa, quando il corteo era davanti al Politecnico.
ore 12.29: Il corteo è tornato verso corso Vittorio Emanuele e ha imboccato la strada verso Porta Nuova. Il clima sembra essere meno teso di prima. Slogan a favore di Palestina, Libano e Siria.
ore 12.51: Il corteo ha deviato in via XX Settembre eludendo le decine di poliziotti che si erano già schierati a difesa di Porta Nuova. Proprio la stazione era stata teatro di scontri nella scorsa manifestazione.
ore 12.55: Ancora un cambio di percorso improvviso. Il corteo piega su piazza Cln. Numerose camionette a sirene spiegate arrivano in via Roma e piazza San Carlo. Alcuni negozi abbassano le saracinesche.
ore 12.58: Il corteo prosegue lungo via Roma verso piazza Castello.
ore 13.03: Il serpentone prosegue verso l'Università, passando da via Po.
ore 13.11: Disordini anche in via Verdi, di fronte alla sede della Rai di Torino.
ore 13.17: Una porta d'entrata è stata divelta e all'interno si sono schierate le forze di polizia.
ore 13.23: Chiusura a Palazzo Nuovo, nel piazzale tra via Verdi e via sant'Ottavio.
I commenti
"Quanto è accaduto per le vie della città non ha nulla a che vedere con il diritto a manifestare pacificamente e democraticamente le proprie idee", ha commentato il sindaco Stefano Lo Russo. "Imbrattamenti, danneggiamenti al patrimonio pubblico e violenza non sono mai giustificabili e vanno condannati con fermezza. Piena solidarietà alle forze dell’ordine coinvolte negli scontri".
“Esprimo la più ferma condanna, mia e della Regione Piemonte, per i disordini avvenuti oggi durante i cortei a Torino. Ancora una volta in piazza c’era chi confonde il diritto sacrosanto a manifestare le proprie idee, e anche il proprio dissenso, con l’uso della violenza e i danneggiamenti che non sono mai accettabili. Alle forze dell’ordine va la mia piena solidarietà”: così il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Duro il commento anche del rettore dell'Università di Torino Stefano Geuna: "La vandalizzazione degli spazi pubblici, universitari ma non solo, è difficile da spiegare e non può avere alcuna giustificazione. Ancor più se diventa una pratica che si ripete sistematicamente nel tempo. Nessuna causa dovrebbe poter essere sostenuta recando danno ai beni comuni, procurando perciò un problema alla collettività e all’intera comunità universitaria. Siamo sgomenti di fronte a questo ulteriore episodio ed esprimiamo ferma condanna di fronte a una violenza espressiva riemergente, che riporta alla mente un passato buio. L’Ateneo è già al lavoro per la pronta cancellazione delle scritte lasciate oggi dai manifestanti, perché è assoluta priorità ristabilire il decoro nel totale rispetto del valore pubblico dei nostri luoghi".