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Economia e lavoro | 16 febbraio 2025, 14:48

Auto elettriche, parola al prof emerito: "Hanno senso nei paesi in cui l'energia prima è a buon mercato" [VIDEO]

L'auto elettrica in larga scala, per Giancarlo Genta, che ha diretto per oltre dieci anni i corsi di laurea in ingegneria dell'autoveicolo al Politecnico di Torino, è un'illusione o una truffa da parte di chi la perpetra. L'intervista completa ai microfoni di DixTV

Auto elettriche, parola al prof emerito: "Hanno senso nei paesi in cui l'energia prima è a buon mercato" [VIDEO]

Giancarlo Genta, a fine 2024, ha pubblicato il libro "Auto elettrica: la grande illusione", dove avverte delle difficoltà tecniche di una produzione su larga scala dei veicoli nati per ridurre l'inquinamento e le emissioni di gas serra. Professore emerito di Costruzioni di macchine presso il Politecnico di Torino, dove ha diretto per oltre dieci anni i corsi di laurea in ingegneria dell'autoveicolo, il professor Genta è stato ospite di DixTV dove ha parlato degli ostacoli a una produzione di massa delle auto elettriche e dei problemi a cui la politica deve pensare se vuole spingere l'acceleratore sulla transizione ecologica.

"Il problema è la grande serie"

 

"L'auto elettrica è una buona idea in generale - ha spiegato Genta - ma nell'ambito della produzione di massa il problema non è la piccola serie ma la grande serie, cioè produrre un gran numero di prodotti a costi accessibili al cliente. L'auto elettrica è un'illusione per i molti che ci credono in buona fede e una truffa perpetrata da quelli che sanno come stanno le cose e spingono l'auto elettrica in malafede. Nella produzione di massa ogni innovazione è lenta e non viene percepita dal pubblico. Il fatto che si voglia imporre una transizione rapida è un problema perché nella produzione di massa tutto deve avvenire coi suoi tempi".

Il punto cruciale per l'auto elettrica è il tipo di energia che viene usata per muovere il veicolo. L'energia elettrica non è una fonte ma un vettore, cioè ha bisogno di un'altra fonte di energia primaria: "L'energia che si crea in centrale deve essere trasportata, lo stesso per l'idrogeno. Hanno senso solo se l'energia primaria è a buon mercato, non inquinante e non produce gas serra. Se trasformassimo tutte le auto in elettriche dovremmo costruire un gran numero di centrali elettriche e di elettrodotti per portare l'energia dove si ricaricano le auto, non solo le colonnine di ricarica. Noi come Italia compriamo un sacco di energia da Francia e Svizzera dove usano centrali nucleari, ma se loro stessi passassero all'elettrico non ci venderebbero più l'energia in surplus e questo sarebbe un grosso problema".

Il nucleare parte della soluzione

Secondo Genta, quindi, il nucleare sarebbe una parte della soluzione a questo grosso problema, con la sua grande produzione di energia pulita e continua, cioè senza oscillazioni come invece vale per le rinnovabili. "Il nucleare - ha proseguito - è l'unica soluzione che dà possibilità di realizzare autovetture elettriche e usare l'idrogeno per i treni e qualche altra cosa. La Cina che è un grande produttore di auto elettriche sta costruendo un gran numero di centrali nucleare. Le rinnovabili sono fortemente discontinue e quindi occorre una capacità di generazione elevata". 

Per capire se le auto elettriche sono una buona cosa, quindi, bisogna guardare al mix energetico che utilizza il singolo paese, rendendo complicato ad oggi una transizione rapida e globale secondo Genta. "Se noi prendiamo l'India che produce quasi tutto col carbone, l'auto elettrica produce molto più gas serra dell'auto a motore endotermico che parte dal petrolio. Mentre se andiamo in Norvegia che produce tutta l'energia elettrica con l'idroelettrico allora è chiaro che l'auto elettrica non è un'illusione ma una realtà positiva. In Norvegia l'auto elettrica ha molto senso, un po' meno in Francia che usa il nucleare, ancora un po' meno in Italia, sicuramente non ha senso in India".

Segui l'intervista su DixTV

 

Francesco Capuano

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