L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte, riunitosi oggi per esaminare l’ammissibilità dell’istanza preliminare di referendum abrogativo relativa alla norma che consente alle ASL di ricorrere a forme di gestione mista con i privati, ha rimesso la decisione all’Aula consiliare.
Il Presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, così commenta: "La scelta di rimettere la discussione all’Aula è legata all’importanza della decisione da assumere: si tratta infatti di un tema di rilevanza sanitaria, ma anche – e soprattutto – economica".
"I nostri uffici - evidenzia - stimano che l’organizzazione del referendum comporterebbe un costo per la Regione di circa 30 milioni di euro. Riteniamo quindi giusto che sia il Consiglio regionale, in piena trasparenza e responsabilità, a valutare se procedere o meno".
"Personalmente, ritengo che – a fronte di un impatto molto limitato sull’attuale assetto della sanità piemontese, dal momento che la gestione mista con i privati risulta essere stata adottata in pochissimi casi in tutto il Piemonte, affrontare una spesa tanto ingente sia poco ragionevole. Una cifra simile, a mio parere, potrebbe essere impiegata in modo più efficace per molti altri scopi, magari proprio nella sanità pubblica, che ha bisogno di risorse.
Sarà comunque l’Aula, in piena autonomia, a prendere la decisione finale", conclude Nicco.