Uno strumento diagnostico che consente di osservare le strutture cellulari e i tessuti di un organismo senza biopsia: il microscopio confocale in vivo è un’apparecchiatura estremamente sofisticata che rientra nella dotazione di pochi centri specializzati in Italia. Da oggi fra questi c’è anche la Clinica Dermatologica Universitaria della Città degli Studi e della Scienza di Torino, unico centro in tutto il Nord-ovest a poterne disporre, grazie a un’importante donazione della Fondazione Venesio.
Le applicazioni del nuovo strumento della Clinica dermatologica sono state illustrate in un incontro a cui erano presenti Paola Cassoni, Direttore della Scuola di Medicina dll’Università degli Studi di Torino, Umberto Ricardi, Direttore del Dipartimento di Oncologia dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e professore di Radioterapia dell’Università degli Studi, Thomas Schael, Direttore Generale dell’AOU Città della Salute e della Scienza, Pietro Quaglino, Direttore della Clinica Dermatologica della Città della Salute e professore di Dermatologia dell’Università degli Studi di Torino, Simone Ribero, direttore della Scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia e professore di Dermatologia dell’Università degli Studi di Torino e Wilma Borello presidente di Fondazione Venesio ed Elisabetta Venesio di Fondazione Venesio.
Il nuovo microscopio sarà utilizzato nella ricerca sulla diagnosi precoce dei tumori della pelle, in particolare le neoplasie della pelle del viso: il dispositivo consente la valutazione “in vivo”, quindi senza necessità di eseguire una biopsia cutanea, delle strutture dell’epidermide e del derma superficiale a risoluzione cellulare in tempo reale, attraverso l’osservazione mediante una sonda che viene appoggiata direttamente sulla pelle e la scannerizzazione immediata delle lesioni.
I dati sui tumori della pelle
I i tumori della pelle sono i più diffusi fra la popolazione europea, con oltre 100mila nuovi casi ogni anno solo in Italia, e fra questi il viso è la sede in assoluto il più colpita. La ricerca e l’innovazione tecnologica in tale ambito rivestono quindi un’importanza di particolare rilievo per effettuare diagnosi precoci e rimuovere lesioni in modo meno impattante dal punto di vista estetico. Per questo uno strumento di precisione permette di effettuare asportazioni più precise. Tale strumento poi riveste un particolare utilità nella diagnostica differenziale dei melanomi in particolare nel distretto del volto.
“Grazie alla Fondazione Venesio - sottolinea Pietro Quaglino, direttore della Clinica Dermatologica e professore di Dermatologia dell’Università degli Studi di Torino - la dotazione tecnologica della nostra Dermatologia universitaria si arricchisce di uno strumento prezioso per lo studio e l’indagine dei tumori e testimonia la particolare sensibilità della Fondazione rispetto a patologie largamente diffuse nella popolazione”.
“Il nuovo microscopio si basa su una tecnica relativamente recente - spiega Simone Ribero, direttore della Scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia e professore di Dermatologia dell’Università degli Studi di Torino - che migliora sensibilmente la performance di diagnosi di una neoplasia cutanea, riducendo l’impatto sul paziente, che può evitare la biopsia, e consentendo al dermatologo un’analisi più veloce e più precisa del tumore oggetto di studio”.
“La possibilità di un’indagine diagnostica non invasiva ci è sembrata particolarmente importante per una patologia che ha numeri così significativi - commenta Wilma Borello, presidente di Fondazione Venesio - e che ha una ricaduta psicologica rilevante sui pazienti e sui loro familiari: il progetto del nuovo microscopio nasce dal confronto con gli specialisti della Clinica, nell’ottica di individuare l’intervento più efficace per il potenziamento della ricerca medica”.