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Cultura e spettacoli | 11 giugno 2025, 21:43

James Cameron, l'incontro è online ma la è sala gremita: “Spero la mostra a Torino sia di ispirazione ai giovani"

Il regista si è collegato da Wellington dove sta terminando l'ultimo capitolo della saga di Avatar. Prorogata fino ad agosto l'esposizione al Museo del Cinema

James Cameron, l'incontro è online ma la è sala gremita: “Spero la mostra a Torino sia di ispirazione ai giovani"

Prorogata fino ad agosto la mostra di James Cameron al Museo del Cinema. L’annuncio è stato dato dal presidente Enzo Ghigo durante la masterclass con il regista in collegamento web da Wellington, dove è impegnato nelle riprese di Avatar.

Proprio il lavoro al terzo e ultimo capitolo della saga di Pandora lo hanno trattenuto in Nuova Zelanda, impedendogli all’ultimo momento di venire a Torino per tenere l’incontro dal vivo. 

Nonostante il cambio di programma la sala del Cinema Massimo era gremita di pubblico, soprattutto di giovani. 

“Mi spiace davvero non essere a Torino, ma sono contento di iniziare la mia giornata con questo incontro online, mi carica di energie” è il commento del regista autore tra gli altri di capolavori come Titanic e Terminator. 

“Quando ero piccolo cercavo immagini per poter stimolare la mia immaginazione. Non c’era quella alluvione di foto e video che c’è oggi - spiega Cameron ripercorrendo gli esordi della sua carriera -. Erano gli anni ’60, c’erano molte dimostrazioni contro la guerra e per i diritti civili. Vedevo questa realtà che era quasi distopica rispetto a quello che doveva essere la nostra società. Eravamo all’ombra di una guerra atomica potenzialmente. Tutto sembrava pericoloso. Ma poi c’era questa possibilità di mondi migliori nei libri. Tra i film che vedevo c'erano Il 7° viaggio di Sinbad, 2001 Odissea nello spazio, ecco io volevo sapere come venivano fatti quei film. Quando poi ho visto Guerre Stellari, ho deciso di voler creare qualcosa, di sognare in grande, non sapevo come fare ma volevo scoprirlo”. 

L’augurio che il regista fa ai giovani che avranno la possibilità di vedere ancora la mostra con i suoi disegni, i memorabili e gli oggetti di scena è di credere nel proprio talento: “Se i giovani adolescenti vanno a vedere la mostra, spero capiscano che possono già far sentire la propria voce, senza dover aspettare di seguire corsi, ma iniziare subito a esprimere il proprio talento”. 

“Per me disegnare è stata anche una terapia contro l’ansia verso il mondo, ma più costruisci un mondo, più devi rimanere fedele ai personaggi in modo tale che il pubblico possa correlarsi con questi personaggi. Cerco sempre di umanizzare i miei personaggi. 

È molto importante capire cosa c’è dentro di noi. Tutti abbiamo queste cose che ci accomunano, questo è il grande potere dell’arte, prende una lente specifica dell’essere umano e la riversa all’esterno per ricomprendere tutti. Penso sia questa la differenza con i grandi supereroi dei film di oggi. Li ho sempre amati, Spiderman era il mio preferito, ma nei miei di personaggi cerco sempre di dare più umanità”. 

Una delle caratteristiche che accomuna tutti i lavori di James Cameron è indubbiamente il tempo che ci dedica: “Oggi sono ancora qua che lavoro al mondo di Pandora. A volte mi chiedono come mai. Ma è perché si tratta di un mondo così ampio che ha ha preso davvero tutta la mia vita”. 

Chiara Gallo

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