Un’aggregazione che vale più della somma delle sue parti. La cooperativa valdostana Cofruits ha ufficialmente aderito all’organizzazione di produttori ortofrutticoli Joinfruit, con sede a Verzuolo (CN). Un’alleanza che non si limita alla dimensione economica, ma si fonda su una convergenza di visioni, esperienze e valori condivisi.
«La nostra OP ha scelto come payoff la frase “L’unione fa la frutta” – spiega Bruno Sacchi, direttore di Joinfruit – e per noi non è solo uno slogan. È l’espressione concreta del nostro impegno per un’aggregazione che crea valore reale, mettendo al centro il lavoro dei soci, la qualità dei prodotti e il futuro dei territori».
L’ingresso di Cofruits segna un punto di svolta importante per la filiera valdostana della mela – prodotto simbolo e trainante dell’agricoltura di montagna – ma anche per tutto il comparto agroalimentare regionale, che da anni cerca modelli virtuosi per crescere e restare competitivo nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali.
Fondata nel 1964 a Saint-Pierre, Cofruits oggi conta oltre 170 aziende agricole associate, 15.000 quintali di mele l’anno (il 20% destinato alla trasformazione), quattro punti vendita in Valle d’Aosta e un profondo radicamento sul territorio. «Siamo davvero orgogliosi di essere entrati a far parte della famiglia Joinfruit – sottolinea Renzo Bionaz, presidente di Cofruits –. È una scelta strategica, ma anche valoriale: ci rafforza tecnicamente, ci dà visibilità commerciale e valorizza i nostri prodotti, che sono il frutto della passione e della competenza dei nostri soci».
Questa unione, infatti, è prima di tutto un progetto sociale: «Mettiamo al centro le persone – continua Sacchi –. I produttori non sono solo fornitori, sono il cuore delle nostre organizzazioni. La nostra sfida è sostenere chi lavora con onestà e qualità, aiutandolo ad affrontare il mercato in modo innovativo, solidale e sostenibile».
Joinfruit negli ultimi anni ha avviato pratiche ecocompatibili (packaging riciclabile, energie rinnovabili, risparmio idrico), ma anche progetti sociali concreti, come le collaborazioni con cooperative che inseriscono nel mondo del lavoro persone svantaggiate. Inoltre, ha ottenuto la certificazione UNI/PdR 125 per la parità di genere, aderisce al rating di legalità e adotta un codice etico interno.
Una filosofia che si sposa con la missione di Cofruits, da sempre impegnata a promuovere un'agricoltura rispettosa della natura alpina e dell’identità valdostana.
«Le nostre aziende agricole sono espressione della montagna autentica – ricorda Bionaz –. La nostra forza sta nei soci, nei loro frutteti curati con metodi rispettosi dell’ambiente, nella filiera corta e trasparente. Entrare in Joinfruit significa portare tutto questo in un contesto più ampio, senza perdere le nostre radici».
Lo spirito è quello dell’alleanza tra piccoli e virtuosi, in un tempo in cui le sfide del cambiamento climatico, della concorrenza globale e della transizione ecologica richiedono risposte collettive, non solitarie.
«Siamo convinti – conclude Sacchi – che questa sinergia permetterà a entrambe le realtà di crescere in modo sano, inclusivo e innovativo. Non è solo una fusione tra due strutture: è la costruzione di un cammino comune che continuerà a generare valore per i soci, per i territori e per la società».
In un mondo in cui spesso si esaltano le individualità, questa scelta dimostra che la cooperazione resta un motore potente di cambiamento. La Valle d’Aosta, con la sua vocazione cooperativa storica, dimostra ancora una volta che quando si uniscono le forze, si può andare lontano. O, per dirla con le parole di Joinfruit, "l’unione fa la frutta", ma soprattutto fa bene a tutti.