Torino conferma la sua vocazione turistica. Lo dicono i numeri di Federalberghi, che per i primi 6 mesi del 2025 registrano dati ancora migliori rispetto al 2024, con un’occupazione del 70% in 180 giorni delle camere d’albergo.
C’è però una faccia della medaglia più stonata: mancano le figure professionali adatte a sostenere una spinta che sembra ormai inarrestabile. Si stima, secondo Federalberghi, che tra il 2025 e il 2030, potrebbero mancare all’appello circa 5.000 dipendenti in tutto il territorio torinese.
Più in dettaglio, il 2025 si è aperto con un gennaio migliore rispetto allo stesso mese del 2024 (+ 5% circa), proseguendo poi con i mesi di febbraio e marzo in sostanziale pareggio, mentre aprile ha fatto registrare un leggero calo, principalmente dovuto alla presenza dei tanti ponti festivi ravvicinati che hanno indotto i viaggiatori a scegliere l’uno o l’altro e, soprattutto, hanno frenato il turismo business infrasettimanale. Positivo anche il dato di maggio che supera il maggio 2024 anche se di poco (+ 2%) e numeri incoraggianti anche per giugno che si avvia a chiudere con saldo positivo di qualche punto percentuale.
Funziona dunque la strategia dei grandi eventi e della destagionalizzazione delle presenze turistiche in città, facendo coesistere anime diverse di visitatori. Nodo ancora da sciogliere, come si dibatte ormai da mesi, è la presenza (l’assenza) di un centro congressi moderno e polifunzionale. Senza dimenticare Lingotto Fiere, che necessiterebbe però di interventi.
“Il turismo a Torino si conferma un asset strategico per lo sviluppo della città e a questo proposito, vista la crescita complessiva e l’incremento di turisti stranieri abbiamo sottoposto agli enti locali una serie di modifiche normative di semplificazione per facilitare gli investimenti e migliorare i servizi al pubblico —dice Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino - fermo restando che un salto di qualità ulteriore potrebbe essere garantito soltanto dotando la città di un centro congressi all’avanguardia e con l’ammodernamento del polo fieristico”.
“Il nostro comparto, peraltro – prosegue Borio - sconta ancora i problemi strutturali del Paese e continua a essere penalizzato dal mismatch tra domanda e offerta di lavoro. I flussi turistici crescono, i clienti sono sempre più informati ed esigenti e contestualmente cresce la necessità di poter contare su profili professionali qualificati che possano elevare la qualità del servizio offerto, dei quali però non disponiamo. L’unico modo per rimediare, almeno in parte a questo scollamento tra le opportunità offerte e la forza lavoro a disposizione è quello di intensificare il dialogo tra il mondo della formazione, le aziende e le istituzioni”.
Intanto, per formare giovani talenti direttamente in azienda e per rispondere alla carenza di personale qualificato nel settore turistico è stato firmato un accordo tra ITS Academy Turismo Piemonte e Federalberghi. Lo strumento chiave è l’Alto Apprendistato, un contratto che permette ai giovani di studiare e lavorare contemporaneamente, imparando sul campo nelle strutture ricettive di Torino e provincia. Le imprese, grazie a questo modello, formano risorse su misura, in linea con le proprie esigenze, riducendo il mismatch tra domanda e offerta di lavoro.