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Attualità | 07 agosto 2025, 15:08

Don Javier Cunalema sostituirà don Dariusz Kaczor a Osasco

Arriverà nella chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine il 7 settembre

La parrocchia di Osasco e don Cunalema nel riquadro

La parrocchia di Osasco e don Cunalema nel riquadro

“Prima della chiesa come edificio per me viene la Chiesa come comunità”: per don Javier Cunalema, 50 anni, nominato da poco nuovo parroco di Osasco, la comunità cristiana va unita al di là di uno spazio fisico.

Originario dell’Ecuador, ha seguito lì il suo percorso di seminario per 4 anni. Appartiene al cammino neocatecumenale e il suo legame con l’Italia è nato grazie a una ‘convivenza’ spirituale nelle Marche. “Nel 2010 mi hanno invitato a un ritiro spirituale, che noi chiamiamo convivenza, a Porto San Giorgio e, anche se avevo già detto sì al Signore nel mio Paese, l’ho confermato – racconta don Cunalema –. Ho dato la mia disponibilità e così è iniziato il mio percorso di missionario. Eravamo circa 400 ragazzi da tutto il mondo: c’erano i nostri nomi erano in una cesta e in un’altra i luoghi di almeno 120 seminari nel mondo. A me è capitata la Diocesi di Pinerolo”.

A gennaio 2011 ha cominciato l’ultima parte dei suoi studi in seminario tra Luserna Alta, Fossano e Torino, per poi laurearsi. Dopo essere stato inserito a Bricherasio prima come diacono e poi come vice parroco, a gennaio 2024 ha prestato servizio a Pragelato la domenica e in modo continuativo nei mesi estivi. A ottobre è stato incaricato vicario delle parrocchie Spirito Santo e Madonna di Fatima a Pinerolo, dove vive, prima della nuova nomina, comunicata lo scorso 24 giugno dal vicario generale della Diocesi di Pinerolo, don Massimo Lovera.

Entrerà nella parrocchia di Osasco dal 7 settembre. “Sono già andato a parlare con il parroco don Dariusz Kaczor e con il diacono, mi hanno spiegato un po’ la situazione. Da fare ce n’è, ma a me piacciono le sfide. Ad esempio, mi hanno detto che i giovani ci sono ma nessun incontro è dedicato a loro, si potrebbe pensare a qualcosa. Vorrei anche assistere gli anziani, andare a fargli visita a casa se sono ammalati ed è difficile o impossibile per loro venire in chiesa – continua don Cunalema –. Prima di tutto per me c’è la Chiesa come comunità. Se non si lavora in comunione, non si fa nulla. Abbiamo già organizzato un primo incontro il 30 luglio con tutti i referenti parrocchiali per iniziare a conoscerci”.

Sabina Comba

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