L’incontro dei sindacati con il nuovo amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, si farà. E si farà a Torino il prossimo 20 ottobre. La conferma è arrivata al Sermig, in occasione del convegno nazionale promosso dalla Fim Cisl nazionale e Fim Cisl Torino Canavese sul “Contratto collettivo specifico di lavoro. Un modello di partecipazione articolata”. Un contratto che all’epoca (15 anni fa, ai tempi di Marchionne) spaccò il fronte sindacale, con la Fiom Cgil che si sfilò dalla firma del contratto. Mentre ora, da meno di un trimestre, alla guida del Gruppo c’è il nuovo ad Filosa.
Chiarezza anche su Mirafiori
“Abbiamo perso un terzo delle produzioni in un anno e altrettante le perderemo nel 2025 - dice Ferdinando Uliano, segretario generale nazionale di Fim Cisl - diventa fondamentale che l’amministratore delegato faccia chiarezza sul Piano Stellantis per l’Italia. Servono scelte importanti in stabilimenti che sono in sofferenza e con la cassa integrazione che morde. Servono risposte puntuali anche su Mirafiori: parte la 500 ibrida, ma bisogna fare di più”.
Tornando invece ai tempi della firma del nuovo contratto, Uliano ricorda: “Abbiamo fatto una scelta nel momento in cui si dovevano salvare gli stabilimenti dalla chiusura e dobbiamo farlo ancora oggi, in un periodo di nebbie e difficoltà sulla transizione energetica e tecnologica. Abbiamo anche rinnovato un contratto senza mettere in campo situazioni di lotta. Cosa che invece non è accaduto per il contratto di Federmeccanica, quando non c’era disponibilità a confrontarsi”.
“Senza partecipazione, accordi irraggiungibili”
“Senza questo tipo di partecipazione - ha riconosciuto Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane e relazioni industriali di Stellantis Italia - i recenti accordi con aumenti salariali non si sarebbero potuti raggiungere. Invece riconoscersi come interlocutori stabili è fondamentale”.
Coinvolti 62mila lavori in tutta Italia
In Italia sono 62mila i lavoratori coinvolti dal Contratto Specifico di Lavoro (CCSL), di cui 37mila Stellantis, 15mila Iveco, 5mila Cnh e altrettanti in Ferrari. “Negli ultimi dieci anni abbiamo rinnovato contratti aumentando i salari del 22,7%, pari a circa 500 euro mensili”, ricorda Uliano. “Ma vogliamo lavorare anche sul fronte della partecipazione dal basso, anche azionaria. Ma eventuali presenze nei Cda non farà mai venire meno il ruolo di contrattazione sindacale”.
Manovra e Governo: “Attenzione al ceto medio”
“Su Stellantis aspettiamo la convocazione per farci conoscere il progetto, sia in termini di tutela di lavoratori che di prospettiva per il futuro del Paese. I numeri sono difficili, ma bisogna guardare oltre: deve esserci una via d’uscita e questa passa dalla partecipazione”, dice la segretaria generale Cisl, Daniela Fumarola.
Per quanto riguarda invece la Manovra economica, la Cisl ha già chiaro cosa chiedere al Governo: "Attenzione al ceto medio dopo che la precedente manovra ha fatto fatica a garantire e una riduzione dell’aliquota irpef dal 35 al 32% - aggiunge Manca - oltre a una defiscalizzazione della Tredicesima. Bisogna poi razionalizzare i vari bonus che sono in campo perché siano utili per chi ne ha davvero bisogno".
Fismic e Uilm: "Servono certezze"
Roberto Di Maulo, Segretario Generale Fismic Confsal, sottolinea: “Le lavoratrici e i lavoratori italiani hanno bisogno di certezze. A Mirafiori, come a Cassino, a Termoli, a Melfi e per l'indotto, serve una visione industriale che non si limiti a singoli annunci ma che garantisca investimenti, nuovi volumi e prospettive di medio-lungo periodo. Cassino, con le produzioni di alto di gamma, e Termoli, con la prospettiva della gigafactory, devono avere garanzie chiare e piani concreti. Non possiamo permetterci ulteriori riduzioni di produzione e di occupazione”.
“Riteniamo che il confronto con Stellantis debba rappresentare un’occasione di rilancio. L’Italia ha competenze uniche e una tradizione industriale da valorizzare dentro la strategia europea del Gruppo. Filosa ha l’opportunità di dare un segnale forte alle maestranze italiane, aprendo una fase nuova di dialogo e di partecipazione. Noi saremo al tavolo con spirito propositivo e con la determinazione di chi vuole difendere l’occupazione e accompagnare la transizione tecnologica con scelte coraggiose e condivise”, conclude Di Maulo.
“Il 20 ottobre sarà una occasione importante per esporre il punto di vista e le legittime richieste dei lavoratori italiani che rappresentiamo”. Lo dichiarano Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, responsabile del settore automotive. “Come Uilm - argomentano Palombella e Ficco - chiederemo di completare l’assegnazione di modelli ibridi a tutti gli stabilimenti italiani, a cominciare da Cassino, che prevede ancora secondo il vecchio piano industriale esclusivamente l’allocazione di vetture full electric del tutto incapaci di saturare lo stabilimento".
"Crediamo infine – concludono Palombella e Ficco – che sia da portare avanti, insieme da Istituzioni, imprese e sindacati, una battaglia in sede europea per cancellare le famigerate multe che oggi penalizzano in modo incomprensibile le nostre case automobilistiche. Occorre una correzione drastica da parte della UE prima che sia troppo tardi, prima che l’industria dell’auto e dei veicoli commerciali venga messa definitivamente a repentaglio”.