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Cronaca | 03 ottobre 2025, 14:22

Piazzale Amedeo VIII di nuovo occupato: i residenti denunciano l'ennesimo insediamento abusivo

La rabbia del quartiere: "I parchi della Circoscrizione 6 restano ostaggio: la legge va applicata per tutti"

Piazzale Amedeo VIII di nuovo occupato

Piazzale Amedeo VIII di nuovo occupato

La tregua è durata appena tre giorni. Dopo lo sgombero dello scorso 24 settembre in piazzale Amedeo VIII, la situazione è tornata rapidamente fuori controllo. Gli stessi insediamenti abusivi hanno fatto ritorno nell’area, trasformandola ancora una volta in un campeggio abusivo che ha monopolizzato lo spazio pubblico, impedendo l’uso del piazzale e lasciando dietro di sé rifiuti e incuria.

Non solo. L’occupazione avrebbe reso impossibili persino le normali attività di pulizia. Infatti, gli operatori Amiat, chiamati a rimuovere i cumuli di spazzatura, sarebbero stati costretti a rinunciare all’intervento perché la situazione non avrebbe garantito la loro sicurezza e incolumità.

La Circoscrizione 6: "Sgombero dopo 48 ore"

"È inaccettabile che i parchi e gli spazi pubblici della Circoscrizione 6 restino ostaggio di occupazioni abusive, il cosiddetto camping nomadi, che viola apertamente le regole: la legge regionale prevede un limite massimo di 48 ore di sosta, ma tale norma continua a essere disattesa" dichiarano la coordinatrice all’Ambiente, Giulia Zaccaro, e il presidente della Circoscrizione 6, Valerio Lomanto.

"Ci chiediamo perché siamo ancora a questo punto, è spaventoso vedere tantissimi minori, anche molto piccoli, che corrono fra le macchine e si fanno la doccia alla fontana pubblica, la legge va applicata per tutti" continuano.

"Serve una soluzione strutturale e definitiva"

Il pressing della Circoscrizione è quindi chiaro: serve una soluzione definitiva. "Chiediamo con forza che venga trovata una soluzione strutturale e definitiva: intanto ci chiediamo perché la legge regionale non venga applicata esattamente come dovrebbe esser fatto. Ogni due giorni se è necessario. Non possiamo più permettere che gli spazi verdi e le aree comuni vengano degradati e abbandonati all’incuria. È tempo che la legge venga applicata, per tutti, senza distinzione di etnia, che la sicurezza degli operatori ecologici sia garantita e che i cittadini tornino a vivere i loro parchi in serenità".

Marco D’Agostino

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