Due anni di ricerche, incontri, testimonianze, documenti storici e ricordi di una comunità che, generazione dopo generazione, ha costruito l’identità di uno dei quartieri più significativi della periferia ovest di Torino. È questo il cuore del progetto “Noi che vivevamo in Borgata Paradiso”, un lavoro corale che ricostruisce la storia del quartiere Aeronautica dal Medioevo ai giorni nostri, con particolare attenzione al periodo che va dagli anni Quaranta al presente.
La ricerca
La ricerca abbraccia tutte le dimensioni che hanno fatto dell’Aeronautica un luogo unico: l’aspetto urbanistico, quando prati, bealere e strade sterrate erano il paesaggio quotidiano; la vocazione industriale e commerciale, dalle grandi fabbriche come Aeritalia e Venchi Unica alle piccole officine e ai negozi oggi scomparsi; la vita sociale e comunitaria, con una Chiesa che per decenni è stata polo di aggregazione e motore di iniziative; la scuola, tra cambi di sede, asili improvvisati nelle fabbriche e battaglie dei cittadini per nuovi servizi educativi; le ferite della guerra, i rifugi antiaerei, le lotte sindacali, la tragedia del Grande Torino; via Vipacco 15, sede storica del Comitato di Quartiere, poi Centro Anziani, distrutto da un incendio nel 2010.
Dall’archivio
Il progetto ha raccolto materiali preziosi: fotografie d’archivio grazie alla collaborazione con un professore del Politecnico di Torino, interviste ai residenti più anziani e un’importante testimonianza di Pino, secondo presidente del Comitato di Quartiere Aeronautica, successore del primo presidente partigiano, custode della memoria sociale degli anni 1975–1990.
Due appuntamenti aperti al pubblico
Da questa lunga ricerca nasce “La Storia del Quartiere Aeronautica”, che sarà presentata sabato 22 novembre alle ore 16.30 nel teatro della Chiesa Nsscg in via Germonio 27. Il secondo appuntamento sarà la visita guidata “Percorso sui luoghi dell’Aeronautica che non c’è più”, prevista per sabato 29 novembre alle 14.30, un itinerario attraverso luoghi scomparsi, trasformati o riscoperti, che permetterà di leggere il territorio attraverso le sue tracce.
Il “Quartiere che vorrei”
Accanto al lavoro storico, il progetto si interroga sul presente e soprattutto sul futuro dell’Aeronautica: esiste ancora un senso di appartenenza? Quali servizi rendono un quartiere capace di generare comunità nel 2025? Come si può rendere il territorio a misura di ragazzi, famiglie e nuove generazioni? Per rispondere a queste domande, è stato coinvolto il vero cuore del progetto: gli studenti della scuola King Mila di via Germonio 12 (classi seconde). Con la collaborazione del preside, delle insegnanti, di Urban Lab e dell’Ufficio Architetti del Comune di Torino - impegnato nella revisione del nuovo Piano Regolatore - è stato costruito un percorso partecipato. I ragazzi hanno ricevuto una presentazione sulla storia del quartiere e hanno compilato un questionario per esprimere desideri, proposte e visioni per un “quartiere a misura di futuro”.
Workshop
A fine novembre, un rappresentante di Urban Lab tornerà a scuola per un workshop in cui si trasformeranno le idee emerse in un documento condiviso: il Manifesto del Quartiere che Vorrei.
Infine, a inizio dicembre, gli studenti porteranno il manifesto direttamente in Comune, presentando ai tecnici e agli amministratori le loro proposte per il Quartiere Aeronautica e per la Torino che vorrebbero. Un percorso che unisce memoria e progettazione, radici e futuro, comunità storica e nuove generazioni. Un investimento culturale e sociale che non guarda solo indietro, ma soprattutto avanti.














