“Ribadiamo la nostra più assoluta contrarietà all’ipotesi di istituire, anche in forma sperimentale, stanze per il consumo controllato di sostanze stupefacenti, le cosiddette ‘stanze del buco’, che consideriamo inaccettabili, dal momento che l’unica vera arma che abbiamo a disposizione per aiutare chi fa uso di sostanze stupefacenti è investire sulla prevenzione e sul recupero per rendere le persone libere dalla droga e da ogni forma di dipendenza”. Lo ha affermato l’assessore alla Sanità Federico Riboldi, che in una nota letta in Aula dall’assessore ai Rapporti con il Consiglio regionale Gian Luca Vignale, ha replicato all’interrogazione a risposta immediata 781 di Alberto Unia (M5s) che ha chiesto alla Giunta “se non ritenga necessario assumere e rendere pubblicamente nota una posizione ufficiale, chiara e fondata sulle evidenze scientifiche, in merito all’istituzione, anche in forma sperimentale,” di tali strutture.
"La propaganda della Destra tocca anche le “stanze del buco”. Oggi ho interrogato la Giunta Cirio per una presa di posizione sul tema delle stanze per il consumo controllato di sostanze stupefacenti, a seguito della manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia davanti all’ospedale Amedeo di Savoia. Un presidio contro l’ipotesi di individuare spazi per le “stanze del buco” all’interno della struttura", ha dichiarato Unia. L'esponente del M5s, nell’illustrare il documento, aveva detto che “la letteratura scientifica e i principali rapporti europei indicano che questi servizi contribuiscono a ridurre il rischio di decesso per overdose all’interno dei locali, a diminuire la trasmissione di malattie infettive correlate a pratiche di consumo non igieniche, a ridurre il consumo in luogo pubblico e il numero di siringhe abbandonate, a migliorare l’accesso ai servizi sanitari e sociali e ad alleggerire la pressione sui Pronto soccorso” e denunciato che “il 21 novembre scorso, nel corso di un flashmob organizzato da militanti del partito di FdI davanti all’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, esponenti del partito hanno dichiarato che la cosiddetta ‘‘stanza del buco’ non fa prevenzione e non recupera la persona’ e che ‘dovunque la sinistra propone le teorie della riduzione del danno aumentano le dipendenze e anche la delinquenza e il degrado per strada’, sostenendo che invece bisognerebbe puntare solo su ‘prevenzione, controlli e percorsi di recupero reali’”.
“Premesso che la droga rappresenta un problema sociale che richiede la massima attenzione delle Istituzioni a tutti i livelli e che le stanze per il consumo controllato non sono oggi né contemplate né tantomeno realizzate, non solo in Piemonte, ma in tutta l'Italia – ha evidenziato Riboldi – è importante sottolineare che oggi esiste un sistema pubblico strutturato a supporto di coloro che hanno bisogno di uscire dal consumo di droga e dalle dipendenze”.
“Per sciogliere nodi che si trascinavano da troppo tempo – ha aggiunto l’assessore – il Governo ha messo a disposizione risorse che non sono mai state disponibili in passato: 165 milioni di euro nel 2025, di cui 30 milioni per l’assunzione a tempo indeterminato di nuovo personale nei servizi pubblici per le dipendenze, assicurando così un intervento strutturale che garantisca forze aggiuntive per la cura e per il recupero, e ha attivato nuovi strumenti per mettere a disposizione risorse aggiuntive, come la possibilità di destinare l’8x1000 dell’Irpef a diretta gestione statale, anche per interventi di prevenzione e recupero delle dipendenze”.
“La Regione – ha concluso – conferma una costante attenzione agli interventi di prossimità, riconosciuti come strumenti privilegiati per intercettare precocemente i bisogni, limitare i rischi e tutelare la salute delle persone più esposte a condizioni di vulnerabilità e risulta che siano poche le realtà regionali che, come il Piemonte, hanno approvato e recepito i Lea, prevedendo un fronte di interventi così articolato e dettagliato che ad oggi rappresenta per altre regioni un obiettivo ancora da individuare”.
Nel corso del question time è stata data anche risposta alle interrogazioni 779 “Situazione ponti piemontesi. A che punto siamo?” di Alberto Avetta (Pd), 780 “Sospensione dell'iniziativa ‘Treno storico di Natale’ sulla linea Ceva-Ormea e alle azioni regionali per il rilancio turistico della tratta” di Giulia Marro (Avs), 782 “Il tempo sta finendo: la Regione Piemonte intende giocare un ruolo in merito all'ipotesi di cordata italiana per Italdesign?” di Valentina Cera (Avs), 783 “Nuovo ospedale Torino nord-ovest: la Regione Piemonte, ai sensi dell'articolo 40 del D.Lgs. 31/3/2023 n. 36 e relativo Allegato I.6 - Tabella 1, ha intenzione di indire il dibattito pubblico?” di Alice Ravinale (Avs), 784 “Tutela degli animali ospiti all'interno dell'Oasi degli animali di San Sebastiano da Po (To) e compatibilità dell'area venatoria limitrofa” di Sarah Disabato (M5s) e 786 “Chiarimenti in merito all'applicazione del Regolamento tipo ALPI, approvato con Deliberazione di Consiglio regionale n. 117-20078 del 23.09.2025, ai sensi dell'art. 3 della L.R. n. 11 del 17.07.2025, e in particolare in merito alla presunta inapplicabilità della Parte C del recante Misure per garantire modalità uniformi di esercizio dell'attività libero-professionale intramuraria sul territorio regionale” di Luigi Icardi (Lega).














