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Politica | 16 dicembre 2025, 15:15

La giunta approva il piano regolatore e il sindaco pungola la Regione: "Ora dateci termini certi"

Dopo 30 anni si mette mano al nuovo Pgr che prevede perequazione, definisce i volumi urbanistici, tiene conto del trasporto e punta a potenziare i servizi nei 34 quartieri

Foto di Emma Houghton-unsplash

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Qualcosa si muove a Torino, dopo trent’anni. La giunta comunale ha approvato il progetto preliminare del nuovo Piano Regolatore Generale

La città dei 15 minuti, fatta di 34 quartieri, con un milione e 50 mila abitanti teorici, dove sono state individuati 8 figure di ricomposizione urbana (FRU), 18 aree di trasformazione. Un malloppo di 280 allegati.

Un progetto che non vuole lasciare indietro nessuno

Che tiene conto della sua natura manifatturiera (ora diventata più "ibrida", certamente diversa da quella degli anni 80), dei suoi atenei, delle linee ferroviarie e del trasporto pubblico locale (nel piano del '95 non era prevista la metropolitana e nemmeno l'alta velocità) come "asse strategico di sviluppo urbano" e "motore di trasformazione e rigenerazione"

Che non lasci indietro nessuno e tenga conto della perequazione per una distribuzione più equa tra oneri e benefici legati alla trasformazione urbana e che stabilisca nuovi criteri sui volumi urbanistici.

Ma, precisa ironicamente il primo cittadino, non ci sono intenzioni di "spostare Porta Nuova, interrare i binari" nè di "costruire grattacieli in ogni quartiere".

Lo Russo: "Una Torino delle pari opportunità"

"Vogliamo una Torino capace di garantire pari opportunità e servizi a tutti i cittadini - spiega Stefano Lo Russo - indipendentemente dal fatto che vivano in centro o in periferia e che punta a un’equità territoriale reale".

"Per noi è fondamentale mantenere una regia pubblica forte, capace di indicare con chiarezza gli obiettivi e la direzione verso cui vogliamo che Torino si muova", ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni. "Ma allo stesso tempo dobbiamo saper cogliere le opportunità, semplificare le procedure e creare le condizioni per attrarre investimenti".

Secondo Mazzoleni, il nuovo Piano Regolatore punta a tenere insieme due principi essenziali: flessibilità e inclusività. "Solo così possiamo guardare con fiducia alla città del futuro. È un approccio innovativo, in cui questa amministrazione crede profondamente".

Palla a commissioni e Circoscrizioni

Lo strumento, pensato per guidare la trasformazione urbana nei prossimi anni, ora passerà alle commissioni comunali e alla discussione con le circoscrizioni. Poi si passerà alle fasi di pubblicazione e osservazione dove comincerà il periodo di salvaguardia prima dell'approvazione, dopo diversi passaggi, del progetto esecutivo da parte del Consiglio Comunale. 

L'auspicio è quello di un’ampia condivisione politica e civica, anche per non prolungare oltre misura il periodo di salvaguardia. Ma resta da sciogliere il nodo della Regione Piemonte.

"Chiediamo alla Regione una modifica minima, ma fondamentale - è la richiesta del sindaco - inserire un termine certo entro cui esprimere il proprio parere, come già avviene in 19 altre regioni italiane".

L'invito fatto alla Regione: "Servono tempi certi"

Sottolineando come il ruolo della Regione debba essere quello di verificare la coerenza del piano comunale con le norme urbanistiche regionali, senza bloccare l’iter per mancanza di tempi definiti. "Una modifica tecnica, piccola ma decisiva, per garantire a Torinoe alle sue categorie economiche che condividono questa richiesta – uno strumento moderno, innovativo e inclusivo su cui costruire il futuro della città".

I tempi non sono calcolabili e non è escluso potrebbero anche andare oltre la scadenza elettorale del 2027. Resta da parte del sindaco la strenua difesa di questo piano.

"Costruito su misura per Torino, pensato per il presente ma soprattutto per il futuro, per le generazioni che verranno". Per una "città attrattiva, che sappia evolvere, crescere e continuare a essere un punto di riferimento per chi la vive e per chi sceglierà di viverci nei prossimi anni".

Daniele Caponnetto

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