Il tango non è solo un ballo, è anche un codice: nella sua versione tradizionale l'uomo guida e la donna segue. Ma cosa succede se i ruoli vengono ribaltati? O ancora se a ballare sono due donne o due uomini? È il tango queer, che per la prima volta arriva a Torino.
Promosso da Arci Torino ed ideato dalle insegnanti professioniste Elena Garis e Carolina Gomez, verrà realizzato con i Circoli Maurice e L'Arteficio in via Bligny 18. La lezione di prova, aperta a tutti, si svolgerà venerdì 9 novembre alle 20. Il corso di tango queer partirà poi il 16 novembre: il ritrovo sarà ogni venerdì, sempre alle 20.
"L'iniziativa - ha spiegato il presidente di Arci Torino Andrea Polacchi - incarna lo slogan presente sulla nostra tessera "Più cultura, meno paura." "Questo tema e questa forma - ha aggiunto - non sono di moda in questo momento in Italia: viviamo in un paese dove un ministro dice che i gay vogliono dominarci e controllare il popolo".
"Oggi più che mai - ha proseguito Polacchi - è opportuno investire in questo tipo di iniziative: in un periodo in cui crescono gli attacchi omofobici, sottolineare la differenza è fondamentale".
"Ogni persona - ha evidenziato l'assessore comunale alle pari opportunità Marco Giusta - dovrebbe poter vivere pienamente e naturalmente la propria vocazione, anche nella danza".
"La bellezza del Tango e questa proposta potranno dare una possibilità in più anche a chi ha ancora difficoltà a riconoscere ruoli di genere altri", conclude Giusta.
In riferimento ai manifesti di Provita e Generazione Famiglia apparsi ieri a Torino, che ritraggono due padri con un bimbo in un carrello della spesa accompagnati dalla frase "Due uomini non fanno una madre", Polacchi li ha definiti "inaccettabili".