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Economia e lavoro | 04 dicembre 2018, 18:28

Lavoratori Vigo, l’impegno della Regione: "Apriremo un tavolo"

L'ente si è subito attivato dopo la decisione da parte dell’Autoindustriale Vigo di Chieri di avviare la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 69 dipendenti, cessando l'attività entro fine anno

Lavoratori Vigo, l’impegno della Regione: "Apriremo un tavolo"

“La Regione metterà in campo tutti gli strumenti a sua disposizione per salvaguardare i 69 dipendenti  a rischio licenziamento della società Vigo Autoindustriale con sede a San Mauro torinese e Chieri. Il tavolo con azienda, sindacati e Assessora al lavoro, è convocato per la prossima settimana, in questa occasione faremo il possibile per trovare soluzioni idonee a una definizione positiva della vicenda”.

È quanto dichiarato in aula dall’assessore alle Politiche sociali Augusto Ferrari, nel rispondere alle “question” delle consigliere Nadia Conticelli (Partito democratico) e Francesca Frediani (Movimento 5 stelle). Per tutti i 69 dipendenti in forza alla società specializzata in “trasporto di fabbrica” (servizi regolari privati per il trasporto di operai e impiegati),  è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo, “conseguenza, a quanto comunicato dalla direzione della Vigo, di un periodo di crescenti difficoltà aziendali che ha compromesso la possibilità di garantire un servizio efficiente e adeguato alle mutate esigenze operative e ambientali”. Oggi la Vigo è in liquidazione e cesserà lo svolgimento di ogni esercizio al 31 dicembre 2018. La situazione più critica riguarderebbe 38 lavoratori della sede di San Mauro-Pescarito che svolge attività di noleggio e servizi in subaffido per conto delle società Sadem e Canova che, a differenza dei 31 lavoratori di Chieri, non dovrebbero essere assorbiti dalla Cavourese, la società che ha dimostrato interesse presentando un piano di riorganizzazione del servizio. Per i dipendenti di San Mauro sarebbe previsto un periodo di cassa integrazione.

“È necessario, oggi, agire su un doppio fronte - concordano le consigliere Conticelli e Freudiani - ovvero da un lato tutelare i lavoratori coinvolti nella procedura di licenziamento e, dall’altro, assicurare un servizio efficiente di trasporto pubblico della provincia di Torino. Tutti i posti vanno salvaguardati - concludono -  anche nel rispetto del Protocollo d’intesa occupazionale nel settore Trasporto pubblico locale per il comparto Autoferrotranviari siglato nel luglio 2015 anche dalla regione Piemonte, che, tra le clausole di salvaguardia sociale,  prevedeva l’assorbimento di tutti i lavoratori in caso di subentro di una nuova società”.

Durante la sessione del question time è stata data risposta anche alle interrogazioni di Benito Sinatora (Lega Nord) sulla situazione di Tne (Torino Nuova Economia); di Stefania Batzella (Movimento libero indipendente) su carenza medici ospedale martini di Torino; di Marco Grimaldi (Liberi e uguali) sui fondi per i nuovi cantieri di lavoro e accompagnamenti alla pensione; di Davide Bono (Movimento 5 stelle) sul mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori del Sovracup di Torino e Novara; di Gianpaolo Andrissi (Movimento 5 stelle) sul bando in Project Financing Atc; di Luca Rossi (Forza Italia) sulla fusione dei comuni di Cuccaro Monferrato e di Lu; di Angelo Tronzano (Forza Italia) sulla sostituzione farmaci biologici con biosimilari nell’artrite reumatoide; di Angela Motta (Partito democratico) sulla soppressione di tre frecciabianca su quattro ad Asti; di Silvana Accostato (Liberi e uguali) sulle possibili ricadute negative dell’arrivo della 13° tappa del giro d’Italia sul Parco nazionale del Gran paradiso.

comunicato stampa

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