Come ve la immaginavate l’università del futuro? Negli anni Novanta, pensando alle prime due decadi del nuovo millennio, che aspettative avevate? Magari dovevate ancora diplomarvi, però pensavate sicuramente al vostro futuro e alla vostra formazione universitaria. Pensavate – magari – a qualcosa di incredibilmente nuovo e innovativo. Sicuramente di tecnologico. Non è forse così?
Il mondo universitario è in effetti profondamente cambiato, forse non è stato stravolto come poteva aspettarsi qualcuno, ma sicuramente le nuove tecnologie associate al processo formativo “classico” hanno incrinato il vecchio sistema dando a molti la possibilità di percorrere altre strade.
Un caso di studio e un’eccellenza tutta italiana è rappresentato dall’Università Niccolò Cusano che, fondata nel 2006, eroga corsi di Laurea in modalità e-learning tramite l’ausilio di una piattaforma web. Nel gennaio 2014, visto il considerevole aumento degli iscritti (si parla di 15 mila studenti ndr), si sono rese necessarie alcune modifiche all'infrastruttura informatica. Ed è stato in quel preciso momento che l’università è entrata per la prima volta nella nuvola. O meglio, nel cloud. Ovvero i server, anziché essere ospitati in macchine con limiti fisici e a volte non superabili, sono entità virtuali che possono espandersi quando ne hanno necessità, secondo una filosofia flessibile. Se dunque sorge la necessità di un nuovo server per sopportare il picco di traffico dal web, questo server viene creato temporaneamente in modalità virtuale occupando una porzione del data center ospitante.
«Siamo passati da un sistema fisico ad un sistema virtuale senza però rinunciare alla potenza della piattaforma, anzi, con il Private Cloud risorse come ram e CPU, sono fisicamente garantite. Ogni GB di RAM virtuale corrisponde ad 1 GB di RAM fisicamente presente sui server che erogano il servizio, così come anche la potenza di calcolo. Inoltre abbiamo aggiunto dischi SSD che consentono un accesso ai dati molto più veloce» ha commenta Diego Auletta Responsabile Web dell'Università Niccolò Cusano, durante l’edizione dello SMAU 2015 in cui la piattaforma è stata finalista al premio “Innovazione Digitale”.
Eccellenza formativa grazie a docenti di rilievo e flessibilità dello studio (lezioni online 24/7, materiale didattico incluso, tutor ed esami tutti i mesi): 700 ore di didattica annuale garantite da ogni docente dell’ateneo, mediamente dieci volte il quantitativo normalmente erogato negli atenei tradizionali.
Non ci sono effetti speciali e forse non è così che nel 1996 uno studente all’inizio del Liceo si immaginava l’università del Duemila. Però è proprio questo sistema che preserva la classicità tipica degli atenei italiani, unito all’efficienza delle nuove tecnologie che può essere considerato il mix vincente. Una ricetta costituta dal rigore dello studio unito all’approccio smart che prevede l’assistenza continuativa del corpo docente e dei tutor disponibili in piattaforma e con i quali lo studente potrà comunicare tramite chat, forum e messaggistica per dare vita ad una didattica moderna e all’avanguardia. Parliamo del metodo Blended Learning che offre allo studente lezioni video registrate dai docenti, manuali scaricabili, test di autovalutazione e slide tramite la piattaforma e-learning, accessibile sempre, oltre alla possibilità di frequentare le lezioni in presenza e vivere la vita universitaria presso il Campus di Roma.
Il futuro della formazione universitaria? È già qui ed è già pronto ad accogliere studenti e docenti tirando fuori da ogni attore il meglio delle sue potenzialità. Ci sono realtà che prima di altre hanno saputo comprendere il giusto sincretismo tecnologico e culturale per dare alla classe dirigente di domani la migliore esperienza di apprendimento possibile oggi, in Italia. Tra queste realtà c’è anche – senza dubbio alcuno – l’Ateneo Unicusano di Roma.