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Eventi | 26 aprile 2019, 11:47

Mimmo Lucano ospite a Venaus per la conclusione del XXIII Valsusa Filmfest

Domenica 28 aprile dalle ore 15.30

Mimmo Lucano ospite a Venaus per la conclusione del XXIII Valsusa Filmfest

Domenica 28 aprile 2019, alle ore 15:30 al Salone Polivalente della Borgata VIII Dicembre di Venaus, giunge al termine il XXIII Valsusa Filmfest con un evento al quale parteciperà il Sindaco di Riace Mimmo Lucano, verrà assegnato il Premio Bruno Carli a Giovanna Marini e verranno proclamati i vincitori del concorso cinematografico.

Il Valsusa Filmfest in ogni edizione ricorda la figura di Bruno Carli, partigiano e presidente dell'associazione Valsusa Filmfest fino al 2002, con l'omonimo premio che viene destinato persone impegnate in difesa di diritti, memoria storica e ambiente.

Il premio a Giovanna Marini viene riconosciuto con la seguente motivazione"per aver mantenuta viva la memoria della tradizione musicale e popolare, per aver raccontato le lotte degli operai, dei contadini e per aver dato voce e riscatto agli ultimi, storie di vita che non sarebbero mai arrivate ad un grande pubblico".

Giovanna Marini purtroppo non potrà essere presente per un sopraggiunto impedimento e il Premio verrà consegnato da parte di Mimmo Lucano a Susanna Cerboni della Scuola popolare di musica del Testaccio, di cui la Marini è stata presidente ed è attualmente presidente onorario.

PROCLAMAZIONE VINCITORI DEL XXIII CONCORSO VALSUSA FILMFEST

Al termine verranno annunciati i vincitori del XXIII concorso cinematografico del festival valsusino. Il concorso si articola in 5 sezioni – Cortometraggi, Workshop Laboratorio Valsusa, Fare Memoria, Videoclip e Le Alpie e si si possono trovare informazioni sulle opere finaliste nel sito del festival.
La sezione Fare Memoria prevede un’unica opera vincitrice che è già stata svelata e presentata il 26 aprile al Polo del 900 di Torino e il 27 aprile alla biblioteca comunale di Condove. Si tratta di “Bosnia, la pace fredda” di Marcella Menozzi, docufilm che racconta la guerra nei Balcani degli anni 90 e la storia di una Bosnia multiculturale e pacifica che "non è più quello che era" e di cui, oggi più che mai, è importante avere memoria.

comunicato stampa

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