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Eventi | 10 maggio 2019, 07:17

“... che Dio perdona tutti”, la fede secondo Pif al Salone del Libro [FOTO]

L'attore e regista de “La mafia uccide solo d'estate”, nell'inedita veste di scrittore, ha presentato al Lingotto il suo primo lavoro: un incontro esilarante tra narrazione, religione e politica

“... che Dio perdona tutti”, la fede secondo Pif al Salone del Libro [FOTO]

Un Pif in versione mattatore (si è presentato con una t-shirt “Torino Padania”, ndr) ha lasciato il segno alla prima giornata del Salone Internazionale del Libro di Torino. L'attore e regista de “La mafia uccide solo d'estate” ha presentato, in una sala gremita di pubblico, la sua prima fatica da scrittore: “...che Dio perdona tutti”. Il romanzo, edito da Feltrinelli, narra le vicende di Arturo, 35enne agente immobiliare palermitano alle prese con una passione smisurata per la ricotta e con una fede “light” da credente non praticante. Una vita ordinaria fulminata dall'incontro con la cattolicissima (e praticante) Flora, un incontro destinato a ribaltare le sue solide certezze.

Pif, con il solito piglio scanzonato e irriverente, ne ha approfittato per descrivere il suo rapporto con la religione, interrotto dopo gli studi ai Salesiani per intraprendere la “carriera” da agnostico incallito: “La fede – ha dichiarato – dovrebbe essere scomoda, dovrebbe porsi delle domande, mentre spesso chi crede non lo fa. Fortunatamente anche nella religione, così come nella società civile, ci sono stati uomini coraggiosi, uomini che sono andati avanti: parlo di San Francesco, Giovanni Falcone o Papa Francesco”. Quest'ultimo, in particolare, è stato protagonista di un curioso incontro: “Vedendo il mio libro – ha aggiunto – mi ha chiesto il perché dei punti di sospensione, salutandoci mi ha guardato e mi ha detto di pregare per lui; non ho capito se fosse serio o se fosse un modo per augurarmi buone cose”.

Non sono mancati, come prevedibile, i riferimenti alla politica e, in particolar modo, a Matteo Salvini (definito come “Il ministro che ci difende dagli invasori con i selfie”) e al risveglio dell'estrema destra: “Questo periodo – ha concluso sfoggiando una seconda maglietta, questa volta dell'Anpi – mi sta facendo considerare i preti come fari e Angelino Alfano come Churchill. Non dimentichiamoci che, al momento, è in atto una vera e propria persecuzione contro i Rom: a chi si dichiara fascista del terzo millennio rispondo che noi siamo i partigiani del terzo millennio”.

Marco Berton

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