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Cultura e spettacoli | 11 maggio 2019, 15:01

Rassegna "Singolare e plurale": si inaugura oggi a Palazzo Barolo la mostra "facendo altro"

Fotografia, scultura, pittura, video e installazioni sono i contenuti dell’allestimento

Rassegna "Singolare e plurale": si inaugura oggi a Palazzo Barolo la mostra "facendo altro"

Sarà inaugurata oggi alle 16 la mostra “Facendo altro” ospitata negli spazi espositivi del Polo delle Arti Relazionali e Irregolari – Pari - di Palazzo Barolo e Housing Giulia, dall’11 maggio al 16 giugno.

Fotografia, scultura, pittura, video e installazioni sono i contenuti dell’allestimento, uno degli appuntamenti della rassegna Singolare e Plurale”, unprogetto della Città di Torino e Opera Barolo, curata da Artenne e Forme in bilico con il sostegno di Fondazione CRT, è un’opportunità per non perdere il filo di quanto avviene in città, in regione, in Italia e nel mondo, per mantenere attiva la rete costruita fra Comune di Torino, Opera Barolo, scuola, università, fondazioni, dipartimenti educazione dei musei, associazioni e cooperative sociali.  E’ un’iniziativa che fa emergere e valorizzare le qualità nascoste dell’espressione artistica e culturale prodotta da minoranze sociali con fragilità e senza voce autonoma - persone con disabilità, anziani, pazienti psichiatrici - dando impulso alla costruzione di un welfare di comunità attraverso la continuità delle occasioni di cittadinanza attiva e di inclusione sociale per le persone a rischio di emarginazione.

Nei grandi saloni del Polo delle Arti Relazionali e Irregolari la mostra “Facendo altro” presenta aspetti inediti o poco conosciuti di donne e uomini che conducono o hanno condotto pratiche artistiche parallele (talvolta convergenti) all’attività professionale ufficiale attraverso un’indagine antropologica, filosofica, psicologica e artistica. L'arte come necessità ineluttabile, prerogativa riconosciuta a outsider e irregolari, persone talvolta con disagi conclamati di vario genere, è invece un argomento poco esplorato rispetto a persone che conducono vite “normali".

L’esposizione “Facendo altro” - curata da Tea Taramino, Gianluigi Mangiapane e Cristina Balma Tivola - è un'iniziativa intergenerazionale che vede direttamente coinvolti molti professionisti, della cultura ufficiale e del mondo del lavoro, anche in veste di insospettabili artisti ever green, tra questi un ultracentenario tutt'ora attivo. L’ingresso è gratuito.

La mostra si snoda in due location: Palazzo Barolo con ingresso da via Corte d’Appello 20, Bottega del Sarto, via Giulio 27. Negli spazi dell’Housing Giulia, in via Francesco Cigna 14/L, si può assistere a una performance di poesia.

Fanno parte della rassegna “Singolare e Plurale”: la mostra “Facendo altro”, i laboratori, le visite guidate, le presentazione di libri, le performance, i seminari e gli incontri sulle relazioni fra arte e società, arte e scienza, arte e salute con il contributo di esperti di diverse discipline. Tra i tanti appuntamenti in programma e disponibili sul sito web www.facendoaltro.it, giovedì 6 giugno dalle 9,00 alle 13.30, nel Salone d’Onore a Palazzo Barolo, si terrà il convegno “Creatività, arte del vivere” a cura dell’International Association for Art and Psychology (IAAP), Sezione piemontese.

PERCORSO ESPOSITIVO

Il percorso espositivo da Palazzo Barolo continua all’interno della bottega del Sarto. Pittore e offre al visitatore uno spaccato storico, a volte visionario, di strategie creative, sociali e personali, attivate dal desiderio di andare oltre la condizione lavorativa, umile o elevata che sia, alla ricerca della bellezza e della comunicazione. Energie e resilienze, di donne e uomini, una straordinaria testimonianza di capacità di azione e immaginazione che attraversa circa un secolo.

Al piano terra di Palazzo Barolo, negli appartamenti affrescati dal Legnanino, la sezione fotografica si apre con una visione del mondo contadino, Langhe inizio secolo, con gli scatti del postino fotografo Lorenzo Foglio e gli odierni frammenti di natura da intravvedere nelle macchine per la visione di Fiorenzo Rosso, risicoltore artista.

Il mondo delle lotte dei lavoratori degli anni '70/80 è rappresentato da Raffaele Santomauro, operaio fotografo, con immagini in bianco e nero e da Pietro Perotti, operaio videomaker, con sequenze video tratte da manifestazioni.

Le foto urbane e metafisiche di Tilde Giani Gallino mostrano il lato psicologico della fotografia, mentre la documentazione del progetto L'arte di Fare la differenza, sul lavoro fra artisti emergenti e artisti dei centri diurni, è di Ivo Martin, impiegato pubblico nei servizi sociali e fotografo.

Nei vasti meandri delle Cantine - in un percorso che si snoda fra labirintiche architetture sotterranee e diversi media artistici – si possono vedere le trasfigurazioni informatiche della fotografia di Fausto Manara, psichiatra; gli ambienti di Monica Lo Cascio, dirigente welfare e le cianotipie di Beppe Melchiorre counselor;una slide show con ironiche elaborazioni grafiche in 3D dello scienziato Tullio Regge. L’itinerario artistico continua con un accostamento fra differenti astrazioni pittoriche, materiche o gestuali di Piero Ferroglia, artista e commerciante, di Giovanni Mangiacapra, ex impiegato ASL e di Teresio Polastro, disegnatore tecnico. Seguono i giochi di colore in movimenti creativi in analisi di Daniela Gariglio, micropsicoanalista; le composizioni concettuali di Andrea Cordero, curatore ex insegnante e quelle di riciclo giocoso di Guido Gulino, ex dirigente pubblico.

Immersive le opere dell'artista, ex psicanalista Julien Friedler, o l'installazione del giornalista gallerista Silvano Costanzo. Suggeriscono complessi percorsi, dello sguardo e della mente, sia le sculture policrome del restauratore scultore Fabrizio Roccatello, sia le analisi pittoriche della forma e del colore di Francesco De Bartolomeis, emerito docente di pedagogia e pittore, e di Pino Chiezzi, ingegnere pittore.

I manifesti e i fumetti politici del ferroviere disegnatore Carlo Minoli, ci riportano a storie vere, mentre i personaggi da Mondo Babonzo: il Museo delle Creature Immaginarie - ideati da Altan e Stefano Benni con Pietro Perotti - come le marionette della tradizione slovacca di Maja Strakova, psicologa, ci trasportano in modi fantastici dove l'immaginazione vive di rispetto per l'ambiente, di curiosità e di empatia.

Figure dalle diverse sfumature simboliche sono le pitture di Saro Puma, ex infermiere, i disegni di Maresa Pagura, educatrice e di Giuliana Ravaschietto, insegnante, mentre  le pitture del sarto Antonio Corapi mostrano gallerie di vita, di corpi, di donne, di uomini, di Santi. Giuseppe Iacopetta, barbiere artista, con le sculture in cartapesta ci parla di mani che sanno dar forma alle idee. Un doppio segno, invece, esprime la collaborazione fra Roberta Di Chiara e Claudio Lia, curatrice e pittore, entrambi agenti di polizia. 

I visitatori saranno accompagnati dallo staff di assistenti di sala e di mediatori culturali costituito grazie al progetto Condurre, che coinvolge persone con fragilità, studenti, volontari dell’associazione Volo2006 e del Servizio Civile. E’ percorso di apprendimento, inclusivo e monitorato, che consente loro di sperimentare nuove opportunità di accessibilità e formazione al lavoro come assistenti di sala, aiutanti per i laboratori e guide per il pubblico. Palazzo Barolo, edificio del Seicento, è un luogo ideale sotto il profilo educativo poiché offre la possibilità di un approccio diretto alla cultura artistica attraverso la collaborazione alla realizzazione dei numerosi eventi che vi sono ospitati e l’accessibilità dei diversi spazi, grazie alla mancanza di barriere architettoniche. L’iniziativa pilota è stata ideata dalle associazioni Artenne e Forme in bilico ed è nata dalla collaborazione con il Gruppo formazione lavoro dell’Asl Città di Torino e la cooperativa sociale Chronos.

PER INFORMAZIONI
www.facendoaltro.it - facendoaltro@gmail.com

comunicato stampa

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