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Eventi | 25 maggio 2019, 18:49

Il festival delle borgate fa incontrare ambiente e cultura: “Così cresciamo insieme ai piccoli comuni”

Dal 5 luglio al 1° settembre torna “Borgate dal Vivo”, alla sua quarta edizione, che coinvolge Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia. Anteprima a giugno. Il direttore Milesi: “La nostra forza è la condivisione dal basso”

Il festival delle borgate fa incontrare ambiente e cultura: “Così cresciamo insieme ai piccoli comuni”

Festa, condivisione, esperienza. La magia che prende forma quando la letteratura non è vissuta solo sui libri, nel silente atto del leggere, ma si fa collante di un’intera comunità. E sta per ripetersi. Dal 5 luglio al 1° settembre torna il festival culturale “Borgate dal Vivo”, che per il quarto anno consecutivo porta grandi nomi del panorama artistico in alcuni dei luoghi più “piccoli” e suggestivi d’Italia. Una rassegna che, da un’edizione all’altra, ha saputo instancabilmente rinnovarsi, allargarsi e osare, alzando sempre un po’ l’asticella dell’offerta e intercettando quella domanda di nuovo ed entusiasmo che rende i borghi – umani e bellissimi – portatori di una riscoperta vitalità.

Le regioni coinvolte quest’anno saranno Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, sotto la “protezione” del presidente onorario Nicola Lagioia, direttore del Salone del Libro. L’intento è di potenziare ancora di più il carattere performativo degli eventi, dal teatro alla musica, senza mai perdere di vista il fil rouge letterario.

Ma già a giugno l’anteprima del festival riserverà sorprese eccezionali, con ben quattro appuntamenti: per l’apertura della stagione estiva del Forte di Exilles, il 29 Michele Placido porterà in scena lo spettacolo “Serata d’onore”. L’inaugurazione ufficiale è invece affidata a Giancarlo Giannini, che il 5 luglio, per il centenario della nascita di Primo Levi, darà voce ad alcune pagine di “Se questo è un uomo” ad Avigliana, proprio la cittadina in cui il romanzo venne scritto. Attesissimi, tra gli altri, anche Lugi Lo Cascio, Giobbe Covatta, Marco Paolini, Guido Catalano e Nada.

Inoltre, quest’anno, in collaborazione con Smat, special sponsor del festival, sono in programma alcuni appuntamenti sul tema acqua e ambiente: l’8 giugno a Susa con Hervé Barmasse, già ospite di “Borgate” con i racconti delle sue imprese ad altissima quota, il virtuoso Cirko Vertigo il 15 giugno a Oulx e l’attore Vinicio Marchioni il 22 giugno ad Avigliana, che leggerà alcuni passi da “L’uomo che piantava alberi”, di Jean Giono, un classico della letteratura “green”.

Oggi Borgate dal Vivo non è più soltanto un festival estivo – spiega il direttore artistico Alberto Milesi –, ma gestiamo anche delle stagioni teatrali collaterali, una ad Avigliana, al Teatro Eugenio Fassino, e l’altra all’Auditorium Franca Rame di Rivoli. Senza contare la sezione ‘off’, che portiamo sul territorio durante tutto l’anno, con il coinvolgimento di diversi enti e associazioni”.

Quando abbiamo iniziato nel 2016, la vocazione del festival era squisitamente letteraria, e si rivolgeva solo a 15 comuni della Valsusa. Lo scopo era quello di coinvolgere le vecchie scuole ormai in disuso delle borgate alpine, riaprirle e portare al loro interno scrittori di richiamo, come Giuseppe Culicchia o Enrico Remmert. Fu una prima edizione decisamente low cost, ma riuscimmo ad attirare circa 1500 persone, e per noi fu un vero successo”.

Da lì l’interesse crescente da parte degli stakeholder di riferimento – amministrazioni comunali e festival analoghi – e la scelta di investire su un progetto dotato di forte potenziale per il recupero dei beni materiali e immateriali custoditi nei borghi. “Nel 2017 – continua Milesi – ci spostammo da Cervo al Cervino, per usare un gioco di parole, con eventi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Ma il boom l’abbiamo avuto l’anno scorso, toccando ben sette regioni dell’arco alpino, tra cui Friuli Venezia-Giulia e Trentino Alto Adige. Tre mesi di eventi che hanno allargato i confini oltre la letteratura, spaziando tra teatro e musica, ma mantenendo come filo conduttore sempre le storie narrate, i libri”.

Un’invasione culturale all’interno di piccoli luoghi in alcuni casi poco abituati ai grandi eventi, ma disponibili e aperti ad accogliere la sfida. “La sensibilità da parte di amministratori e abitanti è stata crescente – sottolinea Milesi –. Tra gli eventi passati di maggior successo, sicuramente il Premio Strega Paolo Cognetti nel 2017 a Torgnon, in Valle d’Aosta. Vennero centinaia di persone, nonostante la pioggia. È il ricordo che amo di più, perché dimostra l’affetto del pubblico. Successo straordinario anche con Federico Sirianni a Rivalta lo scorso anno, con uno spettacolo su Fabrizio De André. E per Elio Germano con ‘Viaggio al termine della notte’ ci furono dieci minuti di applausi”.

Credo che la vera forza del progetto – conclude Milesi – sia la capacità di partire dal basso, condividendo ogni azione col territorio, e non calare dall’alto delle imposizioni. Abbiamo anche voluto allargare il concetto di borgata a tutti quei posti in genere periferici rispetto ai comuni centrali, come possono essere Rivalta o Avigliana per Torino. Così da entrambe le parti si avverte una crescita reale: per noi organizzatori, che conosciamo il potenziale di ciascun territorio, e per chi lo vive tutti i giorni, che può apprezzarne un volto nuovo”.

Manuela Marascio

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