“In Val di Susa il M5S è sempre stato questo: non dobbiamo ripartire, perché non ci siamo mai mossi da lì. Questo, anzi, vuole essere un modo per far arrivare la nostra voce a Roma". Usa parole chiare e dirette la consigliera Francesca Frediani per spiegare il senso dell’assemblea aperta del M5S Valsusa sulla Tav, prevista mercoledì 31 luglio alle 21 nella Sala Polivalente di Bussoleno.
La scelta del paese per la riunione non è casuale, anzi è uno dei luoghi simbolo della battaglia contro la Torino-Lione: alle scorse comunali si è imposta un’amministrazione No Tav e qui ci sono luoghi di raduno di attivisti coma La Credenza e la Tortuga.
Si è scelto poi di fare un’assemblea aperta a tutti gli attivisti della Città Metropolitana e regione, non solo quelli valsusini, perché come spiega Frediani via Facebook “siamo persone, non account…Ci sono momenti in cui bisogna guardarsi negli occhi (e metterci la faccia)”.
Un gesto concreto del M5S valsusino, che durante la campagna elettorale per le regionali ed europee non aveva praticamente organizzato attività. Ma ora dopo il via libera del Governo gialloverde all’Alta Velocità, vuole dare un segnale fisico al territorio.
Per la consigliera regionale sullo stop all’opera “non è ancora scritta la parola fine, credo poco a questi proclami: abbiamo creduto nella strada istituzionale, ma ora dobbiamo capire cosa fare sulla Tav”. La questione per lei e gli altri che vivono in Val di Susa infatti è concreta, diversa da quella politica nazionale che ha avuto ripercussioni a Torino, con una frattura nella maggioranza che rischia di far cadere l’amministrazione Appendino.
“Dobbiamo guardare in faccia la realtà, le esigenze degli attivisti e del territorio: se partono i cantieri, noi abitiamo lì e dobbiamo capire cosa fare” conclude Frediani.