Torino nell'ultimo anno e mezzo ha perso cento edicole su 400, pari circa al 25%. Un'emorragia che le rivendite di giornali cercano di contrastare offrendo ulteriori servizi, come il rilascio dei certificati anagrafici.
Dal 15 aprile scorso nei chioschi è possibile richiedere e stampare lo stato di famiglia, il certificato di nascita, quello di residenza e altri documenti emessi dagli uffici di anagrafe e stato civile. "Ad oggi - ha spiegato l'assessore comunale all'Innovazione Paola Pisano questo pomeriggio in Commissione - sono 57 le rivendite che hanno aderito a questa possibilità: altre 30 si sono avvicinate e fatto il corso, ma non hanno ancora emesso documenti".
In cinque mesi e mezzo a Torino sono stati rilasciati 975 certificati. La Circoscrizione 6, con 266 documenti, è quella dove il servizio ha preso più piede: il record spetta ad un'edicola di corso Vercelli, dove sono stati stampati ben 130 atti. Numeri positivi anche nella Circoscrizione 3 (165 documenti) e 1 (163), mentre fanalino di coda è la 7 con appena 22 certificati.
La conferma che questa iniziativa piace è arrivata anche dai sindacati di categoria, Si.na.gi Cgil e Snag Confcommercio, auditi oggi in Commissione. Le organizzazioni sindacali, esprimendo soddisfazione, hanno lamentato però una lentezza del sistema, ma soprattutto una mancanza di pubblicità di questa attività. Contestazione quest'ultima accolta positivamente dalla Città, che si è impegnata a diffondere il servizio. "Ci stiamo organizzando - ha replicato la Pisano - per promuovere tra i cittadini il rilascio dei certificati tramite locadine affisse nelle edicole, ma anche con i Mupi sparsi per la città e con comunicazioni nella metro".