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Valle di Susa | 26 agosto 2019, 19:00

L’impresa di Silvano Degiovanni: scalare i 3.500 metri del Rocciamelone a dorso della sua mula "Pioggia"

Da giugno a oggi il 55enne di San Damiano Macra, in Val Maira, è già asceso alla vetta di 17 cime sopra i 3mila metri nelle vallate del Cuneese e del Torinese. L’obiettivo? Promuovere la creazione di un’ippovia attrezzata che darebbe nuovo impulso al turismo sulle nostre montagne

L’impresa di Silvano Degiovanni: scalare i 3.500 metri del Rocciamelone a dorso della sua mula "Pioggia"

Meteo permettendo, questa settimana potrebbe essere quella buona per l’impresa con la quale Silvano Degiovanni intende proseguire l’avventura che dallo scorso giugno allo scorso sabato (quando è salito sul monte Thabor) lo ha portato a scalare, sempre sul dorso della sua fidata mula Pioggia, 17 vette oltre i 3mila metri di altitudine tra le valli del Cuneese e del Torinese, e che ora lo vedrà puntare alla cima del Rocciamelone, coi suoi 3.538 metri la vetta simbolo della Val di Susa.

Un’impresa non fine a sé stessa quella del 55enne fabbro di San Damiano Macra con la passione per la montagna, che punta a questo particolarissimo primato personale per la promozione di un progetto finalizzato alla valorizzazione turistica delle vallate cuneesi: la creazione di una "ippovia" che, attraversando le vallate cuneesi, colleghi la stessa Val Susa alla Liguria. 

"L’idea – spiega il sindaco di Casteldelfino Alberto Anello, amico di Degiovanni e figura da sempre impegnata nella promozione della montagna cuneese – è quella di ispirarsi ai percorsi della Via del Sale per realizzare un percorso attrezzato con tanto di stazioni di sosta e servizi dedicati, rivolto agli amanti del trekking e delle escursioni, a cavallo, ma anche a piedi o in mountain bike. Di quel turismo all’aria aperta, insomma, oggi ricercato da un numero sempre maggiore di turisti, in special mondo stranieri. Un 'intervalliva' – prosegue l’amministratore – che metta in collegamento le montagne torinesi con quelli cuneesi e la riviera ligure, sull’esempio di quanto già sperimentato con successo dai nostri cugini francesi, con un’analoga via da oltre 300 km". 

Dalla volontà di richiamare l’attenzione su questa proposta, da alcuni anni allo studio dell’Atl cuneese, l’impresa di "Degio", che venerdì scorso è arrivato a Susa insieme all’inseparabile Pioggia. Ad accoglierlo, con una partecipata cerimonia, l’Amministrazione comunale e la locale associazione commercianti, che ha offerto supporto logistico alla spedizione, mentre il centro valsusino è ritornato per un pomeriggio ai tempi nei quali, nelle diverse caserme cittadine, trovava alloggio il più grande concentramento di muli d’Italia.

Ezio Massucco

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