Sessant'anni di lavoro, battaglie e conquiste in favore delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale: Anffas Torino ha celebrato l'importante anniversario con una grande festa andata in scena venerdì sera alla Società Canottieri Armida, e l'ha fatto con la vicinanza e il calore delle istituzioni e di molte delle persone che hanno contribuito a promuoverla, farla crescere e radicarla sul territorio cittadino. Come sottolineato dal presidente Giancarlo D'Errico, “le barriere più difficili da superare sono quelle sociali ma, fortunatamente, si stanno facendo molti passi avanti verso il superamento dello stigma e la piena integrazione anche nel tessuto produttivo”.
Una delle parole d'ordine è unione: “Oggi più che mai - ha commentato il vice-presidente Angelo Faiella – Anffas ha senso di esistere perché stiamo andando incontro a tempi sempre più bui, con un mondo sempre più povero di risorse e ricco di necessità: dobbiamo restare uniti per portare avanti le nostre idee, senza dimenticare un altro aspetto importantissimo come la sensibilizzazione”. All'orizzonte c'è un futuro sempre più inclusivo: “Negli ultimi anni - ha aggiunto la consigliera Ninfa Alabiso – abbiamo ampliato il nostro sguardo anche verso l'autismo: grazie al progetto “Circle Life” daremo la possibilità a giovani adulti di collocarsi nella società attraverso programmi personalizzati finalizzati all'autonomia, alla vita indipendente e alla ricerca di un lavoro”.
Nel corso della serata Anffas ha premiato la storica presidente Piera Parnigoni Civallero, in carica fino allo scorso giugno: “L'associazione - ha ricordato – nacque perché un gruppo di mamme decise di fare qualcosa per i propri figli, portandoli fuori dalle mura domestiche: nel corso di questi sessant'anni siamo riusciti ad ottenere grandi conquiste come i soggiorni estivi negli anni '60, il primo centro diurno a metà dei '70 e le Comunità di Intervento Temporaneo poco più tardi”. Per la Città è invece intervenuta la Vice-Sindaca e assessora al welfare Sonia Schellino: “È fondamentale - ha dichiarato – fornire la giusta attenzione alle realtà del terzo settore in prima linea nella tutela dei diritti e del protagonismo delle persone con disabilità; interlocutori preparati come Anffas rappresentano un segno di civiltà per la nostra comunità”.