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Eventi | 07 ottobre 2019, 13:30

Il cult comico firmato Binasco apre la stagione del Teatro Stabile di Torino

Stasera debutta in prima nazionale "Rumori fuori scena" di Michael Frayn al Teatro Carignano

Il cult comico firmato Binasco apre la stagione del Teatro Stabile di Torino

È con un vero cult del genere comico che il Teatro Stabile di Torino ha scelto di aprire la stagione 2019/20: “Rumori fuori scena”, capolavoro di Michael Frayn, va in scena questa sera in prima nazionale al Teatro Carignano, per la regia di Valerio Binasco.

Dopo aver affrontato il grande repertorio classico con “Don Giovanni” di Molière, “Arlecchino servitore di due padroni” di Goldoni e “Amleto” di Shakespeare, il direttore dello Stabile propone quello che divenne un autentico successo internazionale dopo il debutto a Londra nel 1982 – con una versione cinematografica dieci anni dopo, che vide protagonisti, tra gli altri, Michael Caine e Christopher Reeve.

Sarcasmo, dinamicità e virtuosismi sono gli ingredienti che svelano le dinamiche nascoste dietro uno "spettacolo nello spettacolo". In tre atti, “Rumori fuori scena” si barcamena tra allestimento, debutto e tournée di una farsa erotica messa in piedi da una scalcagnata compagnia. Gli spettatori assistono così alla prova generale della pièce, congegno perfetto di entrate e uscite, ma anche di divertenti equivoci. La quotidianità del teatro lascia spazio alla sua natura più istrionica: il pubblico si trova a sbirciare dietro le quinte, tra ripicche e rivalità degli attori. Interruzioni, errori, crisi di nervi, tensioni, amorazzi e riappacificazioni potrebbero compromettere definitivamente la recita della commedia, ma – seguendo la regola ferrea, “the show must go on” - alla fine la compagnia porta a casa il risultato.

“La comicità borghese – spiega Binasco nelle sue note di regia – ricalca perfettamente il modello di mediocrità cui la borghesia si ispira e a cui aspira. In questa totale cancellazione di ogni profondità, che ha per conseguenza l’eliminazione del senso di colpa, e se si vuole perfino del peccato originale, io vedo una missione che ha qualcosa di più dell’intrattenimento e apre una strada insolita verso una specie di rivolta. Contro cosa? Contro la pesantezza comune del vivere”.

Lo spettacolo sarà replicato fino al 27 ottobre.

Manuela Marascio

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