La formazione (e i suoi cambiamenti) come nuova protagonista del mondo del lavoro. Andare a scuola e prendere un "pezzo di carta" non basta più: lo dimostra la forbice che continua ad allargarsi quando si confrontano le professionalità delle nuove generazioni e le necessità delle aziende. Questo il filo conduttore del convegno che si è tenuto oggi presso la biblioteca Nazionale di Torino, promosso da CISL Piemonte e Torino-Canavese, con la collaborazione dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori e dirigenti) Piemonte, del Centro studi “Giuseppe Toniolo”, del Centro culturale “Piergiorgio Frassati e dell’Ufficio regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro.
"Vogliamo rappresentare in chiave piemontese quello che sta accadendo a livello nazionale - spiega Alessio Ferraris, segretario generale CISL Piemonte - cioè una convergenza di tanti attori istituzionali su idee comuni. E questo dovrebbe fare scattare nella politica il convincimento che non si può più aspettare: per decenni abbiamo tagliato le spese, mentre ora bisogna puntare al rilancio del Paese e alla partecipazione, quindi fare entrare il tema dell'apprendento come un elemento fondamentale per non rimanere esclusi dal mondo del lavoro". "Tutto ciò che non è vietato, è permesso e per esempio si può usare il fondo interprofessionale, ma anche aprendo seriamente a un discorso partecipativo dell'organizzazione del loro lavoro", conclude Ferraris.
"Siamo di fronte a cambiamenti epocali su tutti i piani - Domenico Lo Bianco, segretario generale della Cisl Torino-Canavese - e questo tocca il mondo del lavoro e coinvolge le relazioni sindacali, ma anche la necessità di non disperdere il capitale umano rappresentato dai nostri giovani e dalle loro energie". Le idee da mettere in pratica non mancano: "Vogliamo favorire l'apprendistato scuola-lavoro e mappare i bisogni delle imprese. Prendendo consapevolezza di quelli che sono i cambiamenti del Paese. Siamo partiti dalla sottoscrizione di una piattaforma con tutte le sigle datoriali sulle relazioni sindacali, ma anche sulla redistribuzione della ricchezza e valorizzazione delle competenze".