Sono oltre 37mila i cittadini albanesi residenti in Piemonte che, adesso, potranno ricevere la pensione facendo la somma dei contributi per gli anni lavorati sia in patria che nel nostro Paese. Lo dice l'accordo bilaterale firmato tra Italia e Albania, che nella nostra regione finisce per coinvolgere il 9,3% dei circa 420mila albanesi legalmente residenti in Italia. I settori economici in cui questi lavoratori esercitano maggiormente la loro attività lavorativa sono l’edilizia (30%), l’industria (16%), i trasporti e servizi alle imprese (16%) e gli alberghi e la ristorazione (9%).
"Grazie a questo accordo tra i due Paesi - spiega la responsabile dell’Inas Piemonte, il patronato della Cisl, Cristina Barbero – sarà possibile richiedere la pensione in totalizzazione estera ("pro-rata"). I lavoratori albanesi in Italia e gli italiani che hanno lavorato in Albania potranno beneficiare di un trattamento pensionistico in convenzione internazionale. Inoltre, verranno tutelati anche i diritti dei familiari dei pensionati e le prestazioni saranno erogate secondo i criteri dell’accordo. Tutte le nostre sedi territoriali e i nostri operatori sono a disposizione dei lavoratori interessati per le informazioni necessarie e per il disbrigo delle pratiche sul riconoscimento dei contributi ai fini pensionistici".
Per il segretario generale della Cisi Piemonte, Luca Caretti: "La Cisl, attraverso l’importante funzione svolta dal suo patronato, che è ben radicato in tutta la regione, è in campo nel fornire assistenza qualificata e tutela ai lavoratori coinvolti da questo importante accordo. Per la Cisl, che ha sempre smesso al centro della sua azione sindacale le persone e i lavoratori, è una ulteriore occasione per accompagnare questi cittadini nel riconoscimento di diritti fondamentali, fornendo loro un valido supporto e il necessario sostegno".