208 gallerie su 20mila metri quadri di esposizione, provenienti da 43 paesi diversi con il 62% di espositori stranieri. Sono questi i numeri di Artissima 2019, in programma dal 1 a domenica 3 novembre all'Oval di Torino. Tema al centro della 26° edizione, la terza diretta da Ilaria Bonacossa e che si è aperta con una performance di Tommaso Binga, la dialettica desiderio/censura.
Presente all'inaugurazione l'ex Ministro alla Cultura Alberto Bonisoli, mentre erano assenti esponenti della giunta Cirio.
"Il desiderio - spiega Bonacossa - nasce dal rapporto tra il corpo e la società, tra la realtà vissuta ed immaginata. Le opere d'arte sono storicamente portatrici di immagini capaci di emancipare quello che viene considerato un tabù: l'arte contemporanea rimane uno spazio di incontro vero e fisico tra la persona e le sue aspirazioni".
Le sezioni di Artissima 2019 sono sette. Quattro sono selezionate dal comitato delle gallerie della fiera: Main Section (97 gallerie, di cui 50 straniere, rappresentative del panorama artistico mondiale), New Entries (20 gallerie emergenti), Dialogue (progetti specifici in cui le opere di massimo due artisti vengono messe in stretta relazione tra loro), Art Spaces & Editions (Gallerie specializzate in multipli). Tre le sezioni curate da board internazionali di curatori: Present Future, Back to the Future, Disegni.
Novità dell'edizione 2019 "Hub Middle East", che intende offrire una ricognizione sulle gallerie, le istituzioni e gli artisti attivi in un'area geografica centrale per gli sviluppi della società contemporanea.
Durante i giorni della fiera la boutique torinese Jana ospiterà il progetto "Abstract Sex: We don't have any clothes, only equipment", vietata ai minori di 18 anni. La mostra vuole interrogarsi sulla rilevanza del desiderio nella ricerca artistica e culturale più recente, attraverso video, sculture, opere su tela o carta. "Grazie a coloro - ha commentato la sindaca Chiara Appendino - che credono in Torino come centro di arte contemporanea. Artissima è al centro di giorni che sono un patrimonio unico che abbiamo come città".