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Economia e lavoro | 04 novembre 2019, 06:55

Sigarette elettroniche, l’ANAFE consiglia: “Acquistare solo presso canali autorizzati”

La cattiva informazione ha creato allarmismi eccessivi verso un fenomeno strettamente legato alle caratteristiche del mercato americano, segnato da una situazione normativa controversa

Sigarette elettroniche, l’ANAFE consiglia: “Acquistare solo presso canali autorizzati”

Le notizie di cronaca che giungono da alcuni mesi dagli Stati Uniti continuano a scuotere la comunità italiana ed internazionale del vaping. La cattiva informazione ha creato allarmismi eccessivi verso un fenomeno strettamente legato alle caratteristiche del mercato americano, segnato da una situazione normativa controversa e tutt’altro che trasparente e dalla pericolosa circolazione di prodotti provenienti da canali di distribuzione non controllati.

Anche per questo, l’ANAFE (Associazione Nazionale dei produttori di Fumo Elettronico) si è affrettata a fornire le necessarie rassicurazioni ai ‘vapers’ italiani. In particolare, vanno registrate le parole di Umberto Roccatti, presidente dell’associazione: “invitiamo ancora una volta gli utilizzatori della sigaretta elettronica a rivolgersi esclusivamente a canali autorizzati, oltre ad evitare di modificare o alterare in alcun modo i liquidi acquistati presso i rivenditori autorizzati”. Il riferimento riguarda tutti i soggetti che in Italia, in virtù della direttiva europea del 2016 recepita dall’ordinamento italiano nel 206, sono legittimati a vendere le sigarette elettroniche e i liquidi per la ricarica. È bene sottolineare come questi ultimi fanno parte dei Monopoli di Stati e, per effetto della Legge di Stabilità del 2018, sono sottoposti ad una differente pressione fiscale in base alla presenza di nicotina. per quanto riguarda i ‘rivenditori autorizzati’ citati da Roccatti, essi sono rappresentati sia dai negozi specializzati in articoli per fumatori sia dagli store online, come vaporoso.it, in possesso dell’autorizzazione rilasciata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Il presidente di ANAFE-Confindustria ha poi aggiunto: “è fondamentale continuare a vigilare sul mercato, così come è importante continuare a garantire una corretta informazione inerente alle sigarette elettroniche ed al loro utilizzo anche come prodotti per la riduzione del danno nella lotta al fumo tradizionale”. Roccattie ANAFE avevano già posto il problema di una buona informazione in una nota diramata a margine dell’Assemblea di Associazione del 4 ottobre: “Anafe chiede con forza alla stampa italiana di sottolineare quali siano le reali cause delle patologie riscontrate negli Stati Uniti e conferma alle istituzioni italiane, in primis al Ministero della Salute, la piena disponibilità a confrontarsi sul fenomeno, sempre in un’ottica di tutela dei consumatori e nella consapevolezza che le sigarette elettroniche possono rappresentare un’alternativa al tabagismo, anche supportando il processo di disassuefazione nei fumatori che non riescono nella cessazione”.

Dobbiamo evitare che chi ha intrapreso un percorso per smettere di fumare” – aggiunge ancora Roccati – “torni a consumare le sigarette tradizionali che ogni anno, solo in Italia, provocano ottantamila decessi. L’associazione resta a disposizione delle istituzioni per tutelare i consumatori, la loro salute e la loro incolumità. Per questo il tema necessita di un’informazione chiara ed obiettiva come quella fornita dal Center for Disease Control and Prevention in accordo con la FDA che hanno reso note come le patologie riscontrate negli Stati Uniti siano legate all’utilizzo di liquidi contenenti THC”.

Roccatti ha infine ribadito come i prodotti per lo svapo commercializzati in Italia siano sottoposti a regole rigide che, come si legge nell’ultimo comunicato ANAFE, “impongono ai produttori di comunicare al Ministero della Salute, con sei mesi di anticipo rispetto alla commercializzazione, tutte le caratteristiche sia dell’hardware che dei liquidi contenenti nicotina, come ad esempio gli ingredienti presenti, le emissioni e i dati tossicologici”. La linea dell’associazione resta pertanto molto chiara: sottolineare la qualità e l’affidabilità dei controlli effettuati sui prodotti destinati al mercato italiano e le potenzialità deterrenti della sigaretta elettronica nella lotta contro il tabagismo, già apprezzate nel Regno Unito, dove il Ministero della Salute promuove strategicamente lo ‘svapo’ come strumento per intraprendere un percorso di completa cessazione del fumo (ossia delle sigarette da combustione) in virtù di una riduzione del danno del 95%, accertato anche dalla Public Health of England.

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