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Economia e lavoro | 14 luglio 2025, 14:26

Carne coltivata, la frontiera è nei sotterranei di via Nizza: la storia di Kolemus

La start up è una di quelle incubate presso 2i3T, la struttura dell’Università di Torino. Prossima tappa: Grugliasco per le cellule di maiale

Muscolo, grasso e tessuto connettivo. Ecco cosa devono diventare le cellule staminali per diventare carne. La “famigerata” carne coltivata, insomma, a partire da cellule che possono diventare qualunque cosa.

È in questo ambito che si muove la start up - in via di costituzione - di Kolemus, che trae il nome proprio dal verbo latino "coltivare". Una delle proposte più di frontiera di 2i3T, l’incubatore dell’Università degli studi di Torino che compie 18 anni.

Alternativa economica vantaggiosa 

“Vogliamo creare una proposta che sia economicamente vantaggiosa e alternativa alla carne tradizionale e ci siamo avvalsi dell’ingegneria genetica”, spiegano Alessandro e Sveva, componenti del team. “Abbiamo ridotto tempo e costi, grazie alle nostre tecnologie”.

Le cellule staminali, insomma, vengono stimolate a imboccare determinate strade di evoluzione, passando da strutture frigorifere e “frullatori” che man mano le aiutano a prendere forma e dimensione di cellule muscolari.

Grugliasco e maiali

“La prospettiva è che a Grugliasco, dopo queste prove di medicina ricostruttiva, trovino spazio le ricerche legate alle cellule di maiale per procedere sul fronte alimentare. E magari fare partnership con altre realtà internazionali per poi passare alla produzione vera e propria”.

Massimiliano Sciullo

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