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Eventi | 02 dicembre 2019, 10:55

Al Circolo dei Lettori di Torino un reportage sulla ’ndrangheta

Appuntamento il 3 dicembre alle 18

Al Circolo dei Lettori di Torino un reportage sulla ’ndrangheta

Guidare sulla Statale 106 significa risalire fino alla sorgente del fenomeno globale ’ndrangheta, un’organizzazione capace di celebrare i riti ancestrali di una Madonna in lacrime mentre mette a segno spericolate operazioni finanziarie internazionali da milioni di euro. Con l'istinto infallibile del giornalista d'inchiesta, la passione del romanziere e l'emozione di chi racconta la propria terra d'origine, Antonio Talia ha raccontato la storia della mafia calabrese in Statale 106 (minimum fax), un reportage lucido e pieno di rabbia, un'immersione nel male che ha il sapore aspro della verità, e ne parla al Circolo dei Lettori martedì 3 dicembre ore 18, dialogando con Massimiliano Coccia.

Un viaggio di 104 chilometri su una strada a doppio senso, stretta tra le acque del mar Jonio e le pendici dell’Aspromonte: il percorso da Reggio a Siderno dura solo un’ora e mezza di auto, ma dalla Calabria si ramifica attraverso cinque continenti e oltre quarant’anni di crimini. Dall’omicidio del potentissimo amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Lodovico Ligato fino a maxioperazioni di riciclaggio a Hong Kong; dai rapporti privilegiati coi narcos colombiani fino al brutale assassinio del giornalista Ján Kuciak e di Martina Kusnírová, in Slovacchia; dal più grande carico di ecstasy di tutti i tempi nascosto nel porto di Melbourne, fino alle guerre che stanno insanguinando i sobborghi di Montréal e Toronto: Statale 106 è un viaggio dentro la storia e la psicogeografia, e il suo punto d’arrivo non può che essere quello di decifrare la mente degli affiliati. 

“L’idea è di ripercorrere questa strada con un doppio sguardo: il primo è lo sguardo di chi è nato qui, di chi conosce questi luoghi, di chi ha percorso questa strada da sempre; il secondo è lo sguardo di chi cerca di raccogliere delle schegge di Statale 106 in giro per il mondo. Da Siderno ci sono delle finestre che si aprono e arrivano in Canada, da Platì di arriva in Australia, da San Luca in Germania, a Duisburg, da Africo in America Latina, con tutte le rotte di narcotraffico. Quindi questo è diventato un viaggio lungo tutte le finestre che la Statale 106 apre intorno al mondo, un viaggio psicogeografico per raccontare la culla che ha generato un certo tipo di mentalità criminale”.

comunicato stampa

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