Cuffie rosa, nastri e occhiali fucsia e tanti cartelli con la scritta "vi teniamo d'occhio", accompagnati dalle note di "Quello che le donne non dicono": è andata in scena così, davanti al Palazzo della Regione in Piazza Castello, la protesta di decine di donne e uomini contro la paventata esclusione dei reparti di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Sant'Anna dal progetto del Parco della Salute.
Una scelta che, secondo i promotori del flash mob, danneggerebbe la salute delle donne e dei loro figli: "In questo modo - commenta l'ex direttrice del reparto Tullia Todros - le donne verrebbero curate in un ospedale mono-specialistico dove manca un approccio multidisciplinare moderno, considerato fondamentale per trattare qualsiasi patologia".
A spiegare com'è nata l'iniziativa è invece Assunta Rasulo, dipendente della struttura di epidemiologia dei tumori alle Molinette: "Ci siamo mobilitate - spiega - con il passaparola cercando di organizzare un'iniziativa trasversale e apartitica con l'obiettivo di informare i cittadini su cosa stava succedendo. Strada facendo abbiamo coinvolto anche donne e uomini di associazioni e istituzioni che ritengono inaccettabile abbandonare a se stessa la salute delle donne".
Ad intervenire dopo il flash mob è l'assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, che commenta"«E’ mio dovere ascoltare i professionisti della Sanità ed in particolare i sanitari dell’ospedale Sant’Anna di Torino, così come sto facendo, oltre agli esperti qualificati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Il nuovo Parco della Salute, nei suoi 1049 posti letto finanziati, non sarà fermato, perché la Sanità regionale e la città di Torino hanno bisogno di quest’opera. Cercheremo di migliorare il progetto. Non permetterò che nessuna delle nostre eccellenze sanitarie venga dispersa per vizi ed errori di programmazione, in particolare quando si tratta di assistenza ai bambini e alle donne. Se dal flash mob di oggi, così come dalle altre iniziative promosse dagli operatori del settore arriveranno delle proposte serie e costruttive, saremo disponibili a valutarle, per giungere ad una decisione che, come ho già detto, al momento non è ancora stata presa".